Il battipanni
Cominciò ad arrotolare le mutandine fino a farle diventare praticamente come un tanga.
Tirando con forza l’ elastico, praticamente sparirono dentro la fessura delle natiche.
Era un bel culo cominciò ad accarezzarlo con voluttà. Non aveva nessuna fretta. La pelle era liscia e sensuale, provava molto piacere nell’accarezzarla. Saggiava la consistenza delle natiche palpandole senza nessuna remora come fossero cosa sua.
Suki seguiva tutte le varie sfumature negli occhi di Yuko. La vide socchiudere gli occhi durante le carezze, la vide aggrottare le sopracciglie quando le afferrò le natiche. Ad un certo punto strabuzzò gli occhi fin quasi a farli uscire dalle orbite e capì che le aveva ficcato un dito nel culo. Poi la vide spalancare la bocca e gridare quando cominciarono a piovere gli sculaccioni. Faceva fatica a tenerla era forte e sana ed era arduo tenerla ferma. Cercava di rincuorarla le diceva che sarebbe finito presto. Naturalmente non era vero ma glielo diceva lo stesso.
La stava punendo. Non era una sculacciata innocua, era una punizione.
Adoperando le mutandine come fossero delle corde la sollevò di peso dal suo ventre e ricominciò a sculacciarla fin quando a causa dei violenti strattoni gli slip non cedettero.
Adesso era proprio completamente nuda cominciò ad accarezzarla in mezzo alla fessura pian piano giù fino ad arrivare alla clitoride. Cominciò a masturbarla palesemente come fosse la cosa più normale.
Suki faceva sempre più fatica a tenerla ferma. Le convulsioni in risposta ai palpeggiamenti la facevano scattare come una molla. Continuava ad accarezzarla nonostante non riuscissero in due a tenerla ferma. Ad un certo punto quando tutto stava per tracimare si fermò.
Si rese conto che lo sguardo di Yuko era davvero terrorizzata e che la stava pregando sul serio.
Andò verso l’ armadio e prendendola per le setole, con due dita come fosse un topo morto, la portò verso di lui.
Incuriosito da quell’ atteggiamento la guardò perplesso. Prese con decisione la spazzola per il manico e la guardò.
Yuko felice di quella pausa inaspettata la guardava e cercava di capire cosa stava succedendo.
Prese la spazzola che le veniva offerta e senza esitazione mise il manico in bocca come a mimare un pompino.
Si guardavano negli occhi e anche se i suoi erano lucidi di lacrime esprimevano una volontà di riappacificazione.
Forse la umiliazione appena subita o forse la rabbia repressa di prima comunque non le fu difficile eseguire l’ ordine.
Yuko emise un grido acuto e per niente simulato.
Un altro grido di Yuko che adesso respirava forte come un mantice.
La prese per i fianchi le fece fare un mezzo giro e alzandola un po’ la presentò in modo che il culo fosse la parte più alta e praticamente senza nessun impedimento.
Fece una specie di inchino poi calò quattro sculaccioni a grande forza.
Yuko in effetti piangeva a calde lacrime.
Si risistemò Yuko sulle ginocchia e poi si rifece dare la spazzola da Suki.
La differenza si sentiva eccome. Quelle di Suki erano state forti ma queste la demolivano.
Piangeva come una bambina piccola senza ritegno e senza pudori. Offrì le mani a Suki per farsi aiutare a stare ferma. Lei addirittura rispose con un abbraccio finalmente smise. La mitragliata di sculacciate era terminata. Aveva il culo che sembrava prendere fuoco da un momento all’ altro.
Respirava forte e singhiozzava.
Nonostante avesse finito di sculacciarla Yuko continuava a fare dei piccoli movimenti con la pancia e siccome lui ormai si era eccitato rischiava di sporcarsi tutto da un momento all’ altro.
La fece alzare in piedi prima che fosse troppo tardi.
Fece un respiro profondo per stabilizzare le sensazioni che provenivano dal suo cazzo, poi facendosi aiutare si alzò in piedi e ricacciò indietro l’orgasmo incipiente.
Mentre si stava alzando incrociò lo sguardo di Suki. Aveva gli occhi lucidi. Vide che stava per scoppiare a piangere da un momento all’altro quasi come se la punita fosse lei. Rimase perplesso e pensieroso. Non riusciva a capire, d’accordo erano amiche molto legate tra loro però le sembrò esagerato.
Yuko dal canto suo era come in trance e non la guardava, aveva gli occhi sbarrati ed era visibilmente dolorante. Non sapeva dove mettere le mani, avrebbe voluto andare a lenire il bruciore delle natiche ma, non osava, le agitava e le scuoteva come fossero farfalle.
Respirava affannosamente ed emetteva dei mugolii sembrava quasi un cartone animato.
Comunque era molto eccitante non aveva nessuna voglia di smettere.
Rimase sconcertato piangeva come se fosse stata lei appena punita e difendeva in maniera incomprensibile quelle verghe che avrebbe dovuto odiare. Avrebbe dovuto fare salti di gioia nel passare la palla delle verghe ad un'altra e invece …
Rimase sconcertato lei interpretando male questa sua esitazione disse.
Yuko che nel frattempo era uscita dalla trance con un fil di voce disse.
Ci fu un lunghissimo silenzio imbarazzato.
Ci fu un silenzio carico di tensione tremavano come le foglie. Yuko prese coraggio e disse
Poi si diresse verso il divano e vi si sedette.
Suki fece un profondo inchino e uscì dalla stanza
Yuko esitò qualche istante poi si ridistese sopra le sue gambe.Si aggrappò al bracciolo del divano e chiuse gli occhi forte forte.