Yuko
Aprì gli occhi come al solito senza che nessuno lo avesse svegliato.
Come al solito con gli occhi semichiusi fece una panoramica della stanza.
Non c’ èra. Suki non c’èra.
Alzò di scatto la testa e aprì bene gli occhi.
Non c’èra Suki era sparita, c’èra si il giaciglio in terra ma era vuoto.
Fece per alzarsi ma quasi subito, pur essendo molto bene isonorizzato, si senti piano, il rumore dello scarico provenire del bagno.
Fece un grande sorriso di sollievo e si ridistese facendo finta di dormire.
Indossava il babydoll. Era stupenda.
Decise di godersela un po’ così senza far vedere che era sveglio. Gli piaceva analizzare i suoi comportamenti senza la sua interazione.
Per prima cosa liberò la stanza dal giaciglio piegandolo e riponendolo nell’ armadio.
Poi con molta circospezione senza fare il minimo rumore, prese i quattro strumenti punitivi e li allineò alla destra del letto. Allineò anche il quaderno rosso. Guardava continuamente verso di lui.
La commedia stava funzionando, perché si muoveva proprio come se lo credesse ancora addormentato.
Si diresse verso l’ armadio e tirò fuori la divisa fece per togliersi il babydoll ma un ordine perentorio la fece letteralmente sobbalzare.
- Ferma! Non lo togliere!
- Buon … buon giorno signore!
- Rimani così … per quello che dobbiamo fare il babydoll va benissimo.
Si morse le labbra con un gesto di disappunto.
Si era promessa di non salutarlo, ma quell’ attimo di panico aveva sconvolto tutto.
Aveva agito istintivamente e aveva salutato, come le avevano insegnato a fare.
Comunque non ripetè il saluto e ricorse allo stratagemma della domanda.
- Il signore vuole che indossi le calze ?
- Le calze? Avete comperato anche le calze? molto bene. Si indossatele. Avete anche comperato il reggicalze ?
- Ehm, no signore Suki non immaginava.
- Eh già Suki è impegnata pensare a quello che non deve invece di quello che dovrebbe.
Disse minacciandola agitando il dito indice. Poi continuò.
- Per oggi va bene così ma desidero che indossi le altre quelle con il reggicalze.
- Si signore provvederò subito.
- Inoltre non desidero che tu dorma con il reggiseno. Toglilo!
Ubbidì senza esitazione
- Ecco questa sarà la divisa con cui ti presenterai tutte le mattine al mio risveglio babydoll e mutande per dormire e al risveglio indosserai subito calze e reggicalze. E’ chiaro ?
- Si signore. Suki ha capito tutte le parole signore.
- Suki accompagnami al bagno.
Si allontanò per discrezione e si inginocchiò, al suo ormai abituale angolo sotto la finestra.
Non poteva fare a meno di pensare che se quella era la sua divisa mattutina, avrebbe dovuto aprire ai camerieri in quelle condizioni. Si alzo di scatto e correndo andò verso l’ armadio lo aprì e si specchiò. Oh! Santi antenati … Oh!grande Fujiama … era praticamente nuda. Non lo aveva fatto a posta ma il babydoll era praticamente trasparente si vedeva tutto benissimo anzi era ancora più erotico … fece un mezzo giro per guardarsi dietro Si le mutande un po’ nascondevano ma, se per caso avesse dovuto aprire, come ieri, avendole calate a metà coscia? Era molto … molto probabile che ciò accadesse … anzi era quasi certo.
Le tirò giù per fare la prova. Ohh!! Mamasan Oh! Mamasan! Si vedeva proprio tutto, i peli, la fessura della fica e anche i segni delle natiche. Fu presa dal panico. Chiuse l’armadio si tirò su gli slip e corse verso il telefono.
- Pronto … Yuko zitta ho poco tempo … quando tra un po’ ordinerò la colazione devi essere ASSOLUTAMENTE tu a portarmela capito ? Si lo so che fanno a gara per portarmela quei porci, imponiti sei tu la più alta in grado no. Ti prego ti prego o morirò di vergogna.
- Non sei presentabile ?
- Tu come ti sentiresti con addosso solo il babydoll?
- Ma io mica me lo metto il baby … Aveva riattaccato evidentemente era stata interrotta.
Non fece in tempo a raggiungere la posizione. Lui uscì dal bagno che lei stava affrettandosi verso di lui.
Lui non percepì subito se quello era un eccesso di zelo o una marachella che veniva mascherata.
Decise che al momento non avrebbe indagato.
- Non abbiamo impegni per oggi vero?
- No signore
- Bene perché abbiamo un sacco di lavoro da fare. Riportami a letto che ti do una strigliata prima di colazione.
- Sissignore.
Disse visibilmente preoccupata. Lo abbracciò in vita per sostenerlo meglio.
Per sorreggersi le aveva messo la mano attorno al collo e naturalmente ne approfittava per palparle il seno. L’aiutò a mettere la gamba rigida sul letto e gli mise tutti i cuscini dietro la schiena. Tremava visibilmente. Deglutiva con molta apprensione.
Non si allontanò e mise le mani sulla testa.
- Brava si fammi toccare la fica.
Quell’ espressione la faceva sentire proprio una serva, una nullità. Un quarto di manzo dal macellaio.
La differenza di morbidezza tra la pelle e il nylon delle calze, il calore che proveniva dalla fica, erano sensazioni paradisiache. Aveva la pelle alta delle cosce liscia e senza un neo avrebbe passato l’ infinito a toccarla.
Lei non sapeva dove guardare nonostante tutto era imbarazzante e non riusciva ad abituarcisi. Non le stava facendo male pur stringendole le grandi labbra. Non le faceva male.
- Stenditi di traverso. Cominciamo con le mani.
Che spettacolo. Si stupiva ogni volta. La prese per i fianchi e se la sistemò bene in grembo. Con pignoleria, aiutato anche da piccoli movimenti della ragazza, la mise esattamente sopra al suo cazzo. Il letto grande rendeva questa posizione molto comoda per entrambi. Si sgranocchiò le dita come un pianista davanti alla tastiera. Il babydoll arrivava leggermente sotto le natiche.
Decise di non alzarlo subito, tanto praticamente come protezione era uguale a zero.
Cominciò a sculacciarla lentamente senza fretta ma anche senza indulgenza, le pacche erano lente ma molto vigorose.
Si era promessa di resistere ma, avendo le natiche indolenzite dal giorno prima, ogni proposito andò a farsi benedire. Cominciò a piangere a grandi lacrime. Sussultava ad ogni colpo però manteneva la posizione. Non gridava ma lanciava dei singulti ad ogni impatto.
Si era fermato le aveva alzato il babydoll e aveva arrotolato le mutande dentro alla fessura. Con la sinistra le tirava sin quasi a sollevarla di peso, e con la destra sculacciava sulla pelle ormai messa a nudo.
Quello che le stava accadendo la sconvolse, perché dalla fica le arrivavano delle sensazioni inaspettate e del tutto fuori luogo. Tanto che desiderava che lui continuasse a sculacciarla.
Invece smise. Forse insospettito da qualche sua inequivocabile contorsione, smise di colpo.
E si fermo proprio a guardare a indagare se i suoi sospetti erano fondati. Si sentì come una ladra colta sul fatto. Raccolse tutte le sue forse e tentò di restare immobile.
- Suki hai un culo meraviglioso e davvero un piacere sculacciartelo.
Prese le mutandine con le due mani e lentamente le trascinò fino a meta coscia.
Ricominciò a sculacciarla con vigore ma, senza le mutandine che premevano sul clitoride, le sensazioni erano tornate quelle che ci si aspettava fossero, cioè solo dolore.
Un bruciate continuo ed insistente acuto dolore.
Si fermo dopo qualche decina di sculacciate e senza nessuna pietà spalanco a due mani la fessura come aveva fatto il giorno prima. Infilò la mano dentro e assaporò il calore che emanava.
Suki si era di nuovo sprofondata con la faccia tra le coperte.
Si diresse con qualche indugio dentro le grandi labbra e si accorse che l’ ambiente era lubrificato e accogliente. Sorrideva sornione e andò a cercare il clitoride.
Suki fece un salto come se l’ avesse morsa un serpente. Scattava come una molla ogni volta che lui schiacciava quel bottoncino. Sembrava telecomandata lui schiacciava e lei saltava.
Si mise a ridere di gusto. Lei invece no era rossa fino alle orecchie, travolta dall’imbarazzo e dal disagio.
- Signore perdono vi prego … Suki non resiste.
- E chi ti ha detto che devi resistere. Nessuno te l’ha ordinato. Disse ridendo di gusto.
Suki mi è presa fame scendi e ordina la colazione.
Quello che temeva si stava puntualmente verificando in preda al panico, senza tirare su le mutandine si diresse verso il telefono. Parlava naturalmente in giapponese però si capiva che non era una ordinazione normale era come se stesse contrattando.
- Tra 10 minuti arrivano
- Bene su vieni non sprechiamo questo tempo, in dieci minuti faccio in tempo a darti una bella ripassata.
Si ridistese come un agnello sacrificale e ti tirò su da sola il babydoll.
- Signore quando arriva cameriere Suki si può rivestire?
- Non lo so dipende da come mi girerà in quel momento. Disse calando uno sculaccione.
- Ah! … Signore Suki chiede umilmente perdono Ahi! … ma i camerieri sono molto … molto … porci la prego signore fate a Suki quello che volete ma Suki chiede grande clemenza.
- Come fai a dire che i camerieri sono dei porci ? Disse calando due sculaccioni in rapida sequenza.
- Signore Saburo ha raccolto dal cestino aaahh! … il collant di suki e se l’è portato a casa. L’ uomo anziano di ieri era il capocameriere, lui non serve mai in stanza aaahh! ... ma, ieri è venuto lui perché sperava di vedere Suki in cosa imbarazzante.
- Bhe ma non ha visto niente avevi la gonna. Spiaccicò una manata sulla natica destra.
- AAAhrg! … Ha visto Suki con mutande calate giù e lui ha raccontato a tutti.
- Suki secondo te cosa pensano che facciamo?
- Loro pensano che noi scopiamo come hai fatto ieri con giornalista.
- Bhe certo. Si fermò a riflettere
- Però il direttore e Yuko sanno che io prendo tante sculacciate.
- Yuko chi è? La tua amica ?
- Si è amica del cuore è lei che ti ha accompagnato a casa mia.
Bussarono alla porta.
Fece un sussulto.
- Signore vi prego. Disse con una vocina implorante.
Le diede un ultimo sculaccione e disse,
- Va bene mettetevi la mia vestaglia e tiratevi su le mutande.
Con uno scatto di reni si alzò dal letto, come un fulmine saltellò verso l’armadio, mentre correva si tirò su gli slip, in cinque secondi era davanti alla porta.
Aprì come era suo solito, rimanendo seminascosta dallo stipite.
- Fallo entrare e dagli la mancia.
- Signore in Giappone non usa dare la mancia!
- Ma in Italia si e io sono italiano. Esegui l’ ordine!
- Sissignore.
Suki aprì tutta la porta e lo fece entrare.
Era una donna, rimase sorpreso, Non la riconobbe subito.
- Buon giorno signore disse con un inchino molto formale.
Spinse il carrello in mezzo alla stanza le due si guardarono ma non dissero niente.
Suki aprì un cassetto e tirò fuori una moneta e la diede alla ragazza. Dopo un ennesimo inchino Yuko fece per andarsene.
Ci fu un grande silenzio. Si guardarono l’un l’altro tutti e tre.
- Il signore desidera ? Disse Yuko per togliersi dall’ imbarazzo.
- No. Voi rimanete un attimo per favore. Suki hai da dirmi niente ?
Suki abbassò la testa e rimase a fissarsi i piedi in silenzio.
- Signorina vi chiamate Yuko per caso ?
- Si signore.
- Suki avete da dirmi qualcosa?
- Si … signore Prima Suki ha fatto azione molto brutta.
Scoppiò a pingere.
- Suki si vergogna tanto di camerieri e Suki prima ha telefonato.
- Ahhh! Ecco e mi sembrava … togliti la vestaglia.
- Signore posso andare.
- No voi rimanete qui. Siete amiche vero ?
- Si signore
- Allora sicuramente avrai già visto la tua amica senza vestiti.
Non pensava di dover rispondere.
Lui ripetè la domanda con molta gentilezza.
- Vi ho chiesto se avete già visto Mitsuki nuda.
- Si signore. Anche lei mi ha visto abitavamo insieme a Firenze.
- Suki spogliatevi tenete solo le calze. Signorina Yuko avete mai visto sculacciare qualcuno?
- No signore. Rispose piena di imbarazzo.
- Prendete una sedia e sedetevi qui ai piedi del letto perché tra poco lo vedrete.
- Signore io … Mi stanno aspettando in portineria e …
- Ho capito! Non volete rimanere. Va bene, potete andarvene ma, sappiate che se ve ne andrete, Suki riceverà il doppio della punizione che gli ho destinato.
Ci fu un silenzio pensieroso e carico di disagio.
Prese la sedia e si mise nel punto che lui aveva indicato senza dire niente.
- Vieni Suki facciamo vedere alla tua amica come si fa.
Si mise in posizione senza dire una parola.
- Suki preferisci la ciabatta o la spazzola ?
Aveva affondato la faccia tra le coperte e con un soffio disse.
Cominciò a sculacciarla a mano nuda. Yuko aveva gli occhi sbarrati e non si perdeva un movimento.
Dopo una decina di colpi.
- Suki a vedere bene, quella ciabatta, mi sembra piuttosto leggera. Secondo te la tua mancanza è così leggera da meritare la ciabatta?
- No signore. Suki ha fatto cosa molto brutta e merita la spazzola.
- Yuko secondo te cosa merita ?
La ragazza fu colta di sorpresa non pensava venisse coinvolta. Balbettò qualcosa di incomprensibile.
- Vi ho chiesto se secondo voi la mancanza che ha fatto Mitsuki merita la spazzola o la ciabatta?
- Signore io credo che la mancanza è grave si ma che la situazione morbosa dei camerieri abbia indotto Mitsu a fare quello che ha fatto. Deve sapere che guardano sempre tra la spazzatura per trovare indumenti di Mitsuki e che fanno a gara per venire su a fare servizio qui alla Suite.
- Quindi secondo voi ha grandi attenuanti.
- Si signore.
- Uhm! Mi avete convinto. La mancanza è grave quindi merita la spazzola, però gli dimezzerò il numero dei colpi ma, ad una condizione, che voi collaboriate tenendole ferme le mani.
Ci fu qualche attimo di sorpresa.
- Si signore per me va bene se a Mitsuki va bene io la tengo.
- Signorina, quello che pensa o che vuole Mitsuki al momento non ha nessuna importanza.
- Sissignore.
Si inginocchiò dall’altra parte del letto davanti a Suki e le prese i polsi.
- Yuko per cortesia non posso muovermi potete passarmi quella spazzola?
Si alzò per eseguire l’ ordine e si accorse che intanto lui la stava accarezzando fin dentro la fessura. Gli porse la spazzola continuando a fissare quelle dita che si intrufolavano tra le chiappe.
Tornò dall’altra parte del letto si inginocchiò di nuovo e serrò i polsi di Suki.
- Posso chiedervi un ultimo favore ?
- Sissignore.
- Contate i colpi ad alta voce.
- Sisignore.
- Suki siete pronta
- Si signore Suki farà tutto quello che le viene ordinato.
- E’ semplice Suki devi solo prendere tutte le sculacciate che ti ho destinato.
- Uno … due … tre … quattro … cinque … sei.
Piccola pausa.
- Suki per favore potresti alzare di più le chiappe ?
Con enorme sofferenza Suki estroflesse il bacino verso l’ alto.
- Grazie.
- Sette … otto … nove … dieci undici e dodici. In rapida successione.
Suki piangeva a calde lacrime.
Yuko con una mano teneva forte i polsi e con l’ altra le cingeva la testa.
Si accorse però che in quella posizione Suki, con le lacrime o forse con la saliva le aveva bagnato la spalla della giacca. Ricominciò la litania
- Tredici … quattordici … quindici … sedici … diciassette … diciotto … diciannove … venti …
Ma … ma Non si fermava ? ma quante aveva intenzione di dargliene, povera Mitsu. La baciò sulla fronte. La strinse forte forte ma non solo per tenerla ferma.
Ricominciò la litania.
- Ventuno … ventidue … ventitre … ventiquattro.
Si fermò Yuko stava baciando la fronte di Mitsuki in preda ai singulti e tentava di consolarla.
- Pensate siano sufficienti.
- Signore è stata una punizione molto severa.
- Voi dite?
- Io penso signore che siano sufficienti.
- No non sono sufficienti ha tentato di ingannarmi e poi 24 è un numero del cavolo.
- Signore due dozzine sono la punizione esemplare nella cultura anglosassone, Io io penso umilmente che siano sufficienti.
- E voi cosa ne sapete della cultura disciplinare inglese?
- Mi sono documentata signore.
- Umh! Non sono sufficienti ma mi è presa una grande fame. E quindi mi metterò a fare colazione. Suki alzatevi date un'altra mancia alla vostra amica.
Ringraziala per essere è stata così gentile da sprecare il suo tempo a causa del tuo culo.
Suki piano piano, come se emergesse da un letargo profondo, visibilmente dolorante,
prese un'altra moneta dal cassetto e dandole un bacio sulla guancia gliela mise in mano.
- Accompagnala alla porta !
Fu Yuko questa volta a darle due baci sulle guance prima di uscire.
Prese l’ ascensore però invece di andare in portineria si fermo al piano del bar.
Corse verso il bagno delle signore, chiuse la porta a chiave e cominciò a masturbarsi furiosamente.
Suki intanto aveva preso il vassoio e lo mise esattamente dove si trovava lei pochi istanti prima.
- Suki per queste situazioni preferirei che tu indossassi anche un grembiulino corto e una cuffietta da cameriera.
- Come signore comanda. Provvederò al più presto.
- Intanto che io mangio leggimi il resoconto .
Suki si inginocchiò alla sua destra e prese il libro rosso.
- Da dove vuole che cominci ?
- Perché cosa abbiamo in agenda ?
- Beh, la descrizione che mi aveva ordinato di scrivere della punizione di ieri, la traduzione del diario che avevo incautamente scritto e che mi ha ordinato di tradurre, il resoconto della visita alle prostitute, e il promemoria per la punizione di oggi.
Rimase stupito da tanta precisione Sembrava una segretaria di una grande azienda.
- Suki il latte si è freddato e anche il caffè. Per favore telefona a Yuko che ci portasse qualcosa di caldo.
- Si signore. Si diresse verso il telefono dolorante ma senza angoscia.
- Pronto passami Yuko … ma come non è ancora scesa … e andata via da un bel po’ … guarda bene … certo che è importante … NO! Tu no, ah la vedi? Sta arrivando? passamela per favore. Ma dove ti eri cacciata ? Si che hai diritto alla tua privacy … va bene, va bene. Portaci su il latte e il caffè caldi qui si è freddato tutto. Grazie ciao.
Aveva parlato in giapponese e lui non aveva capito niente.
- Che succede ancora problemi con i camerieri?
- No signore è che non si trovava Yuko ma tra qualche minuto arriva.
- Come possiamo passare questi minuti Suki senza iniziare il lavoro ? Detesto le interruzioni.
- Vuole Vuole darmi una ripassata? Disse con un filo di voce.
- Ne senti la necessità ? Vorresti che te la dia?
- No signore. Suki ha tanto dolore e preferisce aver un po’ di pausa.
- Va bene vieni togli questo vassoio e stenditi.
Lo guardo con gli occhi sgranati aveva pensato che la risparmiasse. Prese il vassoio lo poggiò a terra al lato del letto e si distese rassegnata, per l’ ennesima volta sul suo grembo.
Si rese conto che quella posizione cominciava a diventare per lei la più usuale. Ormai i fiorellini ricamati sulla coperta, non avevano più segreti tanto li aveva guardati. Con piccoli spostamenti andò a cercare la bozza del suo cazzo. A parte le calze era completamente nuda se ne rendeva conto, inutile negarlo era un oggetto sessuale. Dovette però confessare a se stessa che quella ricerca minuziosa della posizione era un qualcosa che le piaceva. Le piacque ancora di più quando invece delle sculacciate arrivarono le carezze. Dolci sensuali elettrizzanti. Alzò senza rendersene conto il bacino in una muta offerta. Lui si insinuo sotto ed accarezzò il clitoride. Non lo premeva come prima e lei non saltava come prima. Emise del tutto fuori controllo un mugolio involontario.
Bussarono alla porta. Con evidente disappunto si alzò senza che lui glielo avesse ordinato. Yuko era stata velocissima proprio adesso che non serviva.
- Dove vai ? chi ti ha dato il permesso di alzarti ?
- Io … io credevo … chiedo perdono signore e fece per distendersi di nuovo.
- No alzati vai ad aprire.
Fece un inchino imbarazzato e si diresse verso la porta. Aprì tenendosi rigorosamente riparata dietro lo stipite. Era Yuko e allora la lasciò entrare aveva un vassoio con due caraffe
- Mettilo li sul tavolo che ci penso io
- Buon giorno signore
- Buon giorno Yuko.
- Posso … posso andare ? Disse rivolgendosi all’ uomo.
- Beh! Si Yuko assistere alla mia colazione non credo sia divertente come assistere alla sculacciata di Mitsuki.
- Sempre ai suoi ordini signore … a sua disposizione.
Disse con una intonazione molto sensuale.
Suki percepì una specie di doppio senso la spinse letteralmente fuori dalla porta.
Rimise il vassoio sulle sue ginocchia e sostituì le caraffe con quelle calde.
Si rimise in ginocchio e prese in mano il quaderno rosso.
- Inizia dal resoconto delle puttane. Disse riempendo la tazza di latte.
- Si signore. La prima che abbiamo incontrato si chiama, o meglio si fa chiamare “fiore della notte” non ha una sede di lavoro riceve i suoi clienti nei motel e adesca i clienti per la strada. Possiamo dire lei, una prostituta di basso rango. Ha 35 anni.
- E’ bella ?
- Una tempo lo era ma adesso diciamo che è come fiore appassito .
- Passiamo ai prezzi.
- Si signore è che Suki è un po’ … Suki li dice … Suki ha fatto già la conversione in dollari.
- Molto bene.
- “Fiore della notte” per una normale prende 5000 yen che sono quasi 32 dollari.
- Suki non leggermi tutti i passaggi, dammi solo il valore in dollari. Cosa intendi per una “ normale” ?
- Una prestazione soltanto e solo con la fica. Prima prova chiedere 50 dollari ma poi contratta e a 30 chiude la trattativa ma pretende il rimborso del “gold”.
- Il profilattico ?
- Si come si dice … preservativo.
- Le altre prestazioni?
- Un incontro dietro, pretende e non contratta 65 dollari circa, dice che le fanno male e per meno soldi lei non da suo culo. Prestazione con la bocca una cosa svelta e rapida lei vuole 16 dollari se lunga e con calma vuole 20 dollari. Prestazione con la mano nessuno gliela chiede ma pensa che con 5 dollari lei lo fa.
- E le prestazioni particolari? Le frustate ?
- Lei non le fa. Non si fida di clienti di una sola volta, ha paura. Se invece deve essere lei a frustare allora lo fa gratis perché odia gli uomini.
Aprì una vaschetta di burro e cominciò a spalmarlo su una fetta di pane tostato.
- Suki hai mai visto il film “ ultimo tango a Parigi” ?
- No signore amici hanno raccontato tutte cose brutte e Suki ha avuto vergogna di andarlo a vedere.
- Però lo sai vero a cosa mi riferisco ? disse facendole vedere il burro della vaschetta.
Rimase in silenzio come a riflettere poi fece cenno di si con il capo.
- Molto bene vai avanti.
- La seconda è più giovane ha 27 anni e si chiama Fuka Endoh apparentemente fa la studentessa ma il suo vero lavoro è la puttana. Ha una sua stanza dove riceve. Prende appuntamento per telefono o tramite e-mail è quelle che si dice una squillo. Non va mai in strada. Non ha un tariffa divisa lei porta in stanza e chiede 100 dollari fa tutto con bocca e con fica tenta sempre di evitare di dare culo perché dice che fa male. Tenta sempre di dissuadere ma se insistono vuole allora 130 dollari quasi.
- E fa prestazioni particolari.
- Si ha una piccola serie di strumenti, ma mi ha confessato che sono molto leggeri e si prendono bene, infatti per accettare, pretende di non essere legata e di adoperare solo quelli. Vuole 2500 yen 160 dollari per mezz’ora.
- Mezz’ora ? e che ci fai con mezz’ora!
- È la sua tariffa signore.
- Certo vai avanti.
- Signore ha anche una serie di … Suki è molto imbarazzo perché non sa come si dice in italiano. Lei li chiamava “ Plug”
- Ho capito dei cazzi finti …
- Si signore lei li affittava al cliente 10 dollari il più piccolo e 50 dollari il più grande per tutta la durata del loro incontro.
- E dove li prendeva ?
- Suki non lo sa forse in un pornoshop.
- Ma noo intendevo lei dove se li faceva mettere nella fica o nel culo ?
- Ecco signore Suki è molto spiaciuta, ma si è dimenticata di domandarlo
- Male! Molto male! Invece di pensare alle giornaliste … ad ogni modo … segnali sulle pagine delle punizioni alla voce “ materiale da acquisire”
Deglutì in maniera molto … molto preoccupata. Girò alcune pagine poi in un angolo scrisse qualcosa.
- Scrivi anche burro … lubrificante. Com’è? Bella?
- Non tanto ha una bella corpo, ma la faccia e insignificante e ha le tette non grandi.
- Come quelle di Suki ?
- No signore più piccole.
- Continua.
- La terza si chiama Kei Shinohara fa la hostess in una agenzia di escort. E molto bella molto elegante, accompagna i grandi signori alle feste e naturalmente dopo si trattiene con loro. Ha una tariffa sola 100.000 yen che sono 640 dollari. Fa ogni cosa le viene chiesto mi ha confessato che fa di tutto per non farsi prendere dietro ma se insistono lei lo da … sempre stesso prezzo, quando vogliono frustarla lei lo fa, ma vuole una maggiorazione che parla insieme a cliente alla fine secondo del dolore che ha provato.
- Uhm! Interessante. Suki tu vorresti contrattare alla fine a seconda del dolore che hai provato?
- Suki si vergogna molto signore … Suki non sa quanto costa …
- Imparerà, Imparerai facendo il confronto tra le varie punizioni e contratterai con me il prezzo, perché mi piace molto questa cosa della contrattazione fa molto “ puttana”. Naturalmente tutte le decisioni verranno prese solo da me. Sarò solo io a decidere quanto avrai guadagnato.
- Suki … Suki è come puttana signore ?
- Ti ho già risposto a questa domanda le puttane hanno dei diritti, possono scegliere il loro cliente Suki no. Suki è una schiava.
- Sissignore.
- Vai avanti
- La quarta si chiama Miku Houjo ed è speciale solo per sesso S/M ha molti attrezzi e un “dungeon” dove porta i suoi clienti. Lei è una Mistress e ha tariffe dettagliate per frustate ma solo le da, non le prende. Preferisce gli uomini ma va anche con le donne. Lei dice che può venire qui a punire Suki se padrone lo desidera. Dice che Suki le piace e che la punirebbe molto volentieri e farebbe grande sconto.
Lui si mise a ridere di gusto.
Suki deglutì imbarazzata e continuò.
- Dice che sa fare tante scene … come si dice ruoli. Maestra, professoressa, segretaria, padrona di schiavi e padrona di casa, soldatessa, e tutto quello che viene in mente e tutte con vestito appropriato.
- Com’è bella ?
- Ha faccia molto dura e quadrata ma corpo molto formoso e bello ha 36 anni.
- Suki ti piacerebbe essere punita da lei?
- Suki implora suo padrone. No signore Suki implora tanto tanto.
Disse prostrandosi con la fronte fino a terra.
- Hai paura delle sue fruste ? Non dovresti sai! sarebbe del tutto inutile, perché anche noi le compreremo uguali.
- Oh no signore … Suki ha il cuore che batte forte forte Suki le prende forte forte da suo padrone Suki obbedisce se padrone comanda, ma non vuole quella brutta donna.
- Beh! Troviamone un'altra più bella
- Ohhh padrone nooo padrone supplico padrone nooo.
- Ad ogni modo segna il suo numero di telefono da qualche parte.
- Sissignore. Suki ha scritto.
- Non mi hai detto i prezzi.
- Vuole 100 yen al colpo per gli strumenti “corti” poco meno di 65 cent. e 200yen per quelli “lunghi” quasi 1,30 dollari. Però per Suki farebbe grande sconto 100 yen anche per strumenti lunghi.
- Gli sei piaciuta non vede l’ora di metterti le mani addosso.
- Si signore anche Suki ha pensato questo e ha detto cha a padrone fa con la bocca gratis.
- Ah! mi farebbe anche un pompino gratis. Come hai detto che si chiama?
- Miku Houjo
- Miku … uhm! segna, segna il suo numero di telefono. E fatti mandare delle foto.
- Sissignore Suki ha già scritto.
Disse asciugandosi furtivamente una lacrima.
- La ultima si chiama Yuu Kawakami è una vecchia “oiran”e ha ormai 60 anni
- Che cos’è una “oiran” ?
- Voi occidentali la scambiereste sicuro per geisha ma lei non più geisha lei annoda obi sul davanti.
- - L’ obi è il grande nastro del kimono ?
- Si signore e lei fa fiocco sul davanti.
- E che significato ha?
- Significa che lei toglie kimono molto spesso.
- Ah! Ho capito significa che lei va con molti uomini.
- Si signore e questo è una grande differenza con geisha.
- Okkey vai avanti
- Adesso gestisce un “onsen” che è una specie di … come terme deve gente fa il bagno però ha anche ragazze che poi intrattengono i clienti. Mi ha raccontato che in una festa hanno fatto asta con verginità di una ragazza … la ragazza ha guadagnato molti soldi 500.000 yen
Che sono 3200 dollari. Ma questa cosa non si deve dire in giro. Tutte le ragazze sono in debito con lei e allora lavorano per lei. È lei che riscuote tutto e allora ha fatto un elenco prezzi molto dettagliato che però non comprende le spese di albergo ne le cure termali sono quelle chiamano “ spese extra” e loro intendono le spese di sesso.
- Ho capito pagano l’albergo a parte e poi pagano le spese Extra a parte con altra fattura.
- Si signore proprio così mi ha dato elenco dei prezzi di tutte le ragazze.
- Suki se io ti vendessi a lei quanto mi pagherebbe ?
Non rispose mise la testa tra le mani gli girava come in un vortice. Il quaderno le era caduto.
Fece per alzarsi ma non ce la fece si aggrappò al letto per non cadere. Ansimava forte.
Lui imprigionato dal vassoio e con la gamba ingessata, poté solo allungargli un braccio che lei afferrò istintivamente. Respirava forte. Ansimava. Facendo forza sul suo bracciò riuscì ad alzarsi e a respirare profondamente ma senza più ansimare.
- Suki chiede perdono ma Suki si è sentita male.
- Ho visto mi hai spaventato domani andiamo a fare una visita approfondita.
- Suki adesso sta bene signore.
disse mettendosi di nuovo in ginocchio.
- Però domani facciamo una bella visita.
- Non occorre signore Suki ha fatto check up poco tempo fa . Suki è in piena salute.
- E allora perché ti sei sentita male?
- Suki batteva forte forte il cuore per le parole del suo padrone. Suki non vuole essere venduta.
- Ma
Squillò il telefono.
- Rispondete.
- E il direttore signore, dice che vorrebbero fare una piccola festa deve comunicare al personale la gratifica che la direzione ha concesso e che la mia umile presenza è richiesta.
Dice se è possibile che padrone lascia libera Suki per poco tempo e quando se possibile.
- Suki che ore sono ?
- Le 10 e 22 signore.
- Digli che Suki è libera dalle 11 fino a mezzogiorno.
Parlò in giapponese. annuiva diceva di si più volte.
- Il direttore la ringrazia moltissimo era proprio quello che lui sperava. Suki tornerà per servire pranzo a suo padrone.
- Nel frattempo che facciamo come impieghiamo questa mezz’ora ?
- Signore vuole che continui con i prezzi?
- No, ho finito di mangiare e vorrei muovermi un po’.
Suki prese il vassoio e lo posò sul carrello
- Signore vuole scendere dal letto?
- Si aiutami. La tua amica Yuko mi ha fatto venire un a bella idea che mi permetterà di farti assaporare bene la spazzola lunga.
La ragazza lo presa da sotto l’ ascella e lo fece alzare di forza.
- Desidera vestirsi signore ?
- No. Non abbiamo tempo, rimango con gli slip. Prendetemi la spazzola lunga.
Con un profondo inchino a due mani gliela porse.
- Inginocchiatevi ai piedi del letto e stendetevi con il busto sul letto come ha fatto prima Yuko.
Non ci furono bisogno di ulteriori spiegazioni aveva compreso benissimo cosa lui voleva.
- Siete pronta Suki?
- Sissignore.
- Suki desidero che voi contiate tutti i colpi a voce alta e che dopo ugno colpo diciate “thank you Sir !” in inglese avete capito ?
- Sissignore.
Si spostò di fianco allungò il braccio e appoggiò la spazzola sulle natiche per prendere la misura.
- Suki “ are you ready?”
- Yes sir! Disse con evidente apprensione. Tremava visibilmente.
Emise uno squittio acutissimo fece un sussulto e poi con un fil di voce disse
- One thank you sir … Twuuuuu!!!!aaa thank you sir … Triiiiiiahhh! thank you sir
- Suki ti piace questo nuovo attrezzo ?
- FOOUUUURRR! Aahhh thank you sir. Ansimava convulsamente
Le diede il quinto colpo poi ripetè la domanda.
- Suki ti ho chiesto se ti piace questo nuovo strumento.
- FIVEEE!!ARRGG! thank you sir NO! nossignore e cattivissimo.
- Ma gli strumenti non sono cattivi fanno solo il loro mestiere sono gli uomini che sono cattivi. Disse calando con forza il sesto colpo.
- Sgroppò come una cavalla imbizzarrita abbandonò la posizione e si massaggiò le natiche con grande frenesia.
Lui la guardava a braccia conserte , ma con sguardo minaccioso come a dire “sto aspettando i tuoi comodi”. Se ne rese conto e si angosciò ancora di più si rimise in posizione e balbettò qualcosa di incomprensibile. Era molto preoccupata ed infatti.
- Hai finito di pensare solo a te stessa? Mi stai facendo perdere un sacco di tempo
- Suki implora perdono signore.
- Suki ti è assolutamente proibito abbandonare la posizione senza che ti venga ordinato.
- Si signore Suki non voleva è stato suo corpo che non ha obbedito.
- Bene allora di al tuo corpo che Suki ricomincerà a contare dall’ inzio.
- Ohhhh … Oh! Perdono ooohhhh … si signore. AAHHH!! One Sir … thank you sir.
- Bene continuiamo.
Alle undici meno dieci, dopo averle dato altri 20 colpi smise.
- Baciami la mano. Da adesso in avanti dopo ogni punizione dovrai ringraziarmi e baciare la mano capito? Poi vai in bagno a prepararti.
Mise la mano attaccata alla coscia davanti all’inguine in modo lei baciandola si trovasse con la faccia praticamente attaccata al suo cazzo in erezione. Lei esitò un attimo a protendersi ma poi intuendo e per farsi un po’ perdonare bacio tutti e due. Scappò letteralmente in bagno.
Aveva lasciato la porta aperta e la vedeva farsi le abluzioni di acqua fredda . Era bellissima .
Si muoveva con grande fretta.
- Cosa cosa devo indossare signore ?
- Ma la divisa naturalmente integrale mutande comprese.
Fu velocissima e si prese anche qualche minuto per truccarsi .
- Posso andare signore ?
- Certo e NON tornare prima di mezzogiorno
- Sissignore.
Fece un profondo inchino e se ne andò.