Listino prezzi
Se ne andò che erano le dieci passate da qualche minuto.
Suki era stata impeccabile. Silenziosa e precisa come solo gli orientali sanno fare.
Si sedette sul divano.
Suki senza dire niente tirò fuori gli oggetti che aveva riposto in bagno e li posò sul tavolinetto vicino al divano, e senza aspettare ordini si tolse l’ accappatoio.
- Nessuno ti ha dato l’ordine di spogliarti.
Disse arrabbiato.
- Rivestiti immediatamente … mettiti la divisa svelta … Silenzio! Non hai il permesso di parlare.
Il tono era molto arrabbiato e visto cosa doveva succedere, non era proprio un buon inizio.
Senza dire niente si diresse verso l’armadio e cominciò a vestirsi. Si mise la biancheria intima e le calze. Si accorse che erano dei collant se le tolse subito.
Era proprio un gran figa.
Si inginocchiò a mani giunte davanti a lui in una muta richiesta di parlare.
- Cosa c’è?
- Signore quale divisa desidera che io indossi? Quella tagliata o quella intera?
- Quella intera.
Era bellissima. Anche con una austera divisa addosso era bellissima. Si era fatta portare anche delle scarpe con i tacchi alti evidentemente aveva eseguito il suo ordine.
- Suki avrò molto tempo da passare dentro questa stanza, per cui ho pensato a diverse cose da fare. Mi servirebbero due quaderni o blocchi notes, sei in grado di procurarteli?
- Si signore. In portineria abbiamo delle cose, di come si dice, di cancelleria.
- Bene allora vai a prenderli.
Ritornò dopo pochi minuti.
- Suki ha preso uno rosso e uno nero e una biro una lapis e una gomma.
- Brava allora siediti su l tavolo e prendi la penna. Sul quaderno rosso scrivi. Qui sulla copertina bello grande “ Punishment book”. Devo tradurtelo?
- Non occorre signore conosco bene l’inglese.
- Però per maggior sicurezza scrivi anche in giapponese “libro delle punizioni”.
La grafia di Suki era molto ordinata lo stampatello sembrava quasi stampato.
- Sul libro nero invece teniamo la contabilità. Non so come si dice in inglese. Scrivi pure solo in giapponese “ libro dei conti”
- Posso scrivere in italiano “ libro mastro”.
- Si brava! La cosa funzionerà così. Tu hai un debito con me di un milione e duecentomila dollari. Ti faccio subito uno sconto di duecentomila dollari. Quindi il tuo debito sarà solo di un milione di dollari.
Con un gesto meccanico Suki si allentò un po’ la cravatta, come a respirare meglio, e deglutì senza dire una parola.
- Farai tre colonne. La data il debito corrente e sulla terza la somma restituita.
Lo guardava muta con due occhioni interrogativi.
- Sul libro rosso comincerai con una tabella dei prezzi. Domani andrai da cinque prostitute dovranno essere di estrazione diversa, da quelle di basso rango a quelle di alto bordo. Ti farai dire i prezzi di tutte le loro prestazioni sessuali. Non mi interessa la tariffa oraria ti devi far dare le tariffe per ogni singola prestazione, più naturalmente quanto chiedono per ogni sculacciata e per ogni frustata o altre colpi, insomma anche qui voglio il dettaglio. Naturalmente vorranno essere pagate. Darò ordine al direttore di darti tutto il denaro che serve. Non voglio anonimato mi devi dare almeno il nome di battesimo di ognuna e il luogo dove esercitano il loro mestiere. E’ chiaro? Hai capito bene tutte le parole ?
- Suki è molto imbarazzata ma ha capito bene tutte le parole.
- L’ imbarazzo non è contabilizzato non ti darà diritto a nessuno sconto. Sarà solo tutto tuo.
- Si onorevole signore.
- Al mattino seguente farai il conto di quanto avrai guadagnato il giorno prima e lo sottrarrai nel libro mastro dal debito corrente. E’ tutto chiaro?
- Si onorevole signore. Suki è molto preoccupata non riuscirà in tutta vita a riparare …
- Non ci posso fare niente, non è colpa mia se lo sponsor aveva pensato di investire tutti quei soldi su di me in pubblicità. Vorrà dire che rimarrai mia schiava per due vite.
- Due vite ? Sì signore!
- Sul libro rosso ci saranno due sezioni ben distinte, una le punizioni che avrai meritato quelle cioè in attesa di essere eseguite e sull’altra invece scriverai in dettaglio tutte le punizioni che avrai preso realmente nonché le prestazioni sessuali che mi avrai erogato. E’ tutto chiaro?
Era visibilmente preoccupata aveva la gola secca fece cenno di si con il capo.
- E’ tutto chiaro? Disse alzando la voce.
- Si onorevole padrone. Si affrettò a rispondere.
- Su comincia con il libro mastro, comincia a mettere la data di oggi, e il debito residuo.
- Signore “ residuo” vuol dire “rimasto”?
- Si è la stessa cosa. Su scrivi un milione, Non occorre mettere la moneta tanto faremo i conti sempre in dollari, anche i prezzi che ti diranno le prostitute li convertiremo in dollari.
- Onorevole signore Suki è come prostituta?
Disse prendendo coraggio a fare quella domanda che le ronzava nel cervello da diverso tempo.
- No. Le prostitute hanno dei diritti Suki no. Suki è una schiava!
La ragazza era bianca come un lenzuolo aveva gli occhi lucidi. Accennò ad un inchino.
Paradossalmente però si era rincuorata.
- Cominciamo con il dare un valore alla nostra merce. Spogliati, completamente nuda.
Si avvicino all’armadio e ripose tutto con cura meticolosa tutti gli indumenti che mano a mano si toglieva.
- Togli tutto, anelli, orecchini, fermagli … tutto. Devi essere come appena uscita dal ventre di tua madre.
Si mise sugli attenti a due metri da lui aveva eseguito scrupolosamente gli ordini.
- Dammi una mano aiutami ad alzarmi.
Non poteva piegare il ginocchio, però avevano messo dei rinforzi metallici sotto il piede, per cui poteva appoggiare la gamba senza provare dolore. Riusciva anche a fare qualche piccolo passo.
- Portami il notes e una matita.
Suki obbedì di corsa e glielo consegnò.
Rilesse gli ordini che aveva scritto. Fece un sorrisetto. Pregustava già una serata molto eccitante, sembrava il gatto che si leccava i baffi. Girò il notes per scrivere dall’altro lato e si ritrovò con molte pagine scritte in giapponese.
- Suki cosa sono queste pagine scritte?
- Perdono signore Suki le butta subito. Suki prende un notes nuovo.
- Un notes nuovo? No Suki prendimi la spazzola da doccia.
Gliela porse con un grande inchino.
- mettiti nella posizione dell’oca.
Tremando come una foglia piegò leggermente le ginocchia ed estroflesse le natiche.
Simile ad un colpo di golf le sparò un fendente sulla natica sinistra.
Per quanto si sforzasse non riusciva a contenere le grida di sofferenza. Tremava convulsamente e tentava con molta difficoltà di mantenere la posizione.
Si spostò di un passo e calò un altro fendente sulla natica opposta.
Altro grido e altre convulsioni.
- Mettetevi sulla posizione di attenti.
Aspettò qualche secondo.
- Avete finito di agitarvi? Siete ancora con noi?
Era in posizione ma era ancora scossa dai singulti.
- Debbo aspettare ancora molto? Bene vi rifaccio la domanda. Suki cosa sono queste pagine scritte in giapponese?
- E’ una cosa senza importanza è una lettera che Suki ha scritto a Suki una specie di diario.
- Senza importanza dici? E come si permette una schiava di giudicare se una cosa è importante o no?
- Suki chiede umilmente perdono non farà più.
- Suki farà quello che le verrà ordinato. Rimettetevi nella posizione dell’oca. Brava si giratevi culo verso la spazzola. Debbo dire che siete molto ubbidiente ma molto poco diligente.
Appoggiò la spazzola sulla natica sinistra a rimarcare il punto dove avrebbe colpito.
- Suki perché avete scritto in giapponese?
- Suki non ha pensato. Suki ha scritto per Suki.
- Io invece credo che Suki ha scritto per non far leggere al proprio padrone vero?
- No signore … no se Suki non voleva avrebbe strappato tutte pagine.
Senza dubbio la logica c’era ma lui non cercava una logica. E calò un altro colpo sulla parte alta della coscia.
- Di la verità Suki non vuole che il suo padrone legga il diario vero?
Un altro colpo sempre sulla stessa natica ma solo un po’ più in alto.
La risposta fu sorprendente.
- Ahhh! Si onorevole signore Suki non vuole … Suki non aveva pensato ma Suki non vuole.
- Rimettiti sugli attenti.
Gli si avvicinò a due dita dal viso. La sentiva alitare tra i singhiozzi. Il seno danzava senza pudore.
- Ho capito bene? Suki NON vuole? Ho capito bene? Una schiava si rifiuta di obbedire al suo padrone?
- No signore! Onorevole padrone. Suki preferirebbe morire ma Suki ubbidisce legge a padrone e poi muore.
Ci rimase male. Questa possibilità non l’ aveva mai presa in considerazione.
Però le popolazioni asiatiche erano famose per questo modo di rapportarsi con la morte.
Specialmente i giapponesi.
L’idea che la ragazza potesse in qualche maniera farsi del male lo sconvolse.
Di colpo sparì tutta l’ eccitazione sessuale. Adesso aveva solo l’ angoscia che lei si potesse suicidare davvero.
Fece due passi verso la poltrona e si sedette. Lasciò cadere la spazzola e disse.
Lo guardò stupita. Aveva intuito che qualcosa era cambiato. Che qualcosa si era rotto.
- Allora? Non hai capito? Rivestiti. Rivestiti e vai a casa Non ti voglio più. Il tuo debito e saldato Non mi devi più niente. Vai a casa.
Lo guardava con i suoi occhioni neri, incredula non riusciva a comprendere cosa era accaduto.
Si avvicinò all’armadio e cominciò a vestirsi lentamente.
- Suki non capisce … Suki ha fatto qualcosa che non doveva ? Suki è molto dispiaciuta.
Nella stanza c’era un silenzio imbarazzante. Solo i piccoli fruscii degli indumenti rompevano quella tensione.
Si infilò gli slip e poi subito la gonna. Lo guardò interrogativa forse quello spogliarello all’ inverso era proprio quello che voleva.
No, gli occhi erano troppo tristi. Non giocava più era assente.
Si allacciò il reggiseno continuava a guardarlo, ma lui la ignorava, guardava fisso un punto lontano fuori dalla finestra .
Non ce la fece più a reggere quella tensione si getto in ginocchio ai suoi piedi e disse.
- Ti prego onorevole signore tu spiega a Suki … Suki obbedisce e va a casa però ti prego tu spiega a Suki.
Gli prese la testa con la destra se la avvicinò delicatamente e le diede un bacio sulla fronte.
Istintivamente lei rispose baciandogli il palmo della mano che l’ aveva afferrata.
- Suki mi ha spaventato … Suki ha detto le parole che mi fanno paura … io non voglio che mai nessuno debba morire per causa mia. Specialmente una bella ragazza come te.
- Ma no signore ! No signore Suki non voleva dire questo.
- Eppure lo hai detto. Voi Giapponesi siete famosi per questo vostro modo di intendere la vita.
- No signore! Suki ha detto parole stupide perché aveva vergogna di leggere diario ma Suki Non voleva dire questo.
- Però mi hai spaventato io come faccio a sapere che Suki un bel giorno non fa una sciocchezza e si toglie la vita?
- Ma non è possibile signore.
Così dicendo si alzò andò verso l’ armadio e ricominciò a spogliarsi.
- Signore non è possibile che Suki si tolga la vita perché Mitsuki glielo proibisce. La vita di Suki appartiene al suo onorevole padrone e sarebbe una offesa talmente grande che l’ onore di Mitsuki e della sua famiglia sarebbe distrutto. No signore Suki farà solo quello che gli ordina il suo padrone.
Raccolse la spazzola e in ginocchio a due mani sopra la testa la porse verso l’ uomo.
Rimase turbato e anche piacevolmente rassicurato.
- Va bene ti credo ma non voglio più sentire evocare la morte quando sei con me è chiaro?
- Suki ha detto parole sbagliate voleva dire di vergogna Avere tanta vergogna non morire di morte.
- Si anche in italiano si dice così Comunque adesso è tardi e mi hai fatto passare l’ eccitazione , hai mandato a monte la serata. Scrivi sul registro rosso che in occasione della prima punizione dovrai subire una tribolazione.
Si alzò in piedi.
Lei immediatamente poso la spazzola e gli si fece sotto per sorreggerlo.
Si lasciò spogliare senza aiutarla come fosse un bambino che si lascia spogliare dalla madre.
- Suki dove hai dormito stanotte ?
- Lì ai piedi del letto. Disse indicando il punto.
- Ti sei coperta?
- Suki chiede perdono voleva resistere ma, chiede perdono , era tanto freddo e si è coperta con il tappeto devo … devo scrivere una punizione?
- Non è necessario, domani mattina riceverai la tua prima punizione .Al mio risveglio dovrai presentarti qui alla destra del letto completamente vestita. Per dormire sei autorizzata a prepararti un giaciglio e potrai coprirti. Se non avrai ricevuto nessun ordine contrario dovrai dormire con le mutande e con una vestaglia, con un babydoll tanto per intenderci. Dovrai procurartene almeno un paio, stasera puoi lasciarti la camicia se vuoi.
Lei fece per togliergli gli slip ma lui la fermò, si fece aiutare ad alzare la gamba e si lasciò coprire. La guardava mentre si rimetteva le mutande e la camicia.
- Signore nell’ armadio c’è un futon posso adoperare quello ?
- Si certo.
In pochi minuti si preparò il giaciglio in terra alla maniera tradizionale poi si diresse verso il tavolo e prese il quaderno rosso.
- Signore Suki scrive ma non capisce cosa è Tribozione.
- Si dice tribolazione.
- Tribo-la-sione?
- Si è una pena in più che serve ad aumentare il dolore della punizione, ma siccome domani è la prima ne sarai risparmiata, la riceverai nella punizione successiva.
Deglutì visibilmente spaventata
- Suki chiede umilmente perdono e scrive su quaderno.
- Domani mattina non avrai nessuna tribolazione aggiuntiva . ma avrai una punizione multipla una prima e una dopo la mia colazione. Adesso spegni la luce voglio dormire.
- Suki ringrazia il suo padrone e augura una buona notte.
Spense la luce e si coricò ai piedi del letto.