Desidero ringraziare pubblicamente la signora Marshall per la sua squisita ospitalità e per la grande disponibilità dimostrata nei nostri confronti; un “grazie” particolare deve essere tributato anche alla sua amica (che ora è anche mia) Pamela per essersi prestata di buon grado all’esperimento ed avere testato sul suo magnifico, paffuto, scultoreo e perfetto culetto tutto il “parco” strumenti di seguito sommariamente descritto.
di Paul Stoves
Incontro con Brenda Marshall (prima parte)
Approfittando di queste vacanze estive, ho lasciato Londra e, percorrendo la M 11, sono giunto nella ridente Cambridge. Da qui, imboccando la A 10, attraversando Ely, si giunge finalmente a Kings Lynn, sul mare. Ho appuntamento con un’amica che non vedo da anni, appassionata anch’ella della sculacciata. La signora Marshall è attiva in questo campo da oltre trentacinque anni ed è, indiscutibilmente, una delle donne dominatrici più conosciuta, rispettata e temuta di tutto il Regno Unito. Ella ha incontrato, durante tutti questi anni, moltissime persone provenienti da ogni parte del mondo ed ha così avuto modo di conoscere le tecniche più svariate e gli strumenti punitivi più diversi. La signora Marshall, è anche un meraviglioso esempio di come si possa combinare con successo la propria vita erotica con le esigenze famigliari, nonché relazionare con gli amici e con le figure che ci coinvolgono quotidianamente durante lo svolgimento dell’attività professionale. Vantare l’amicizia di una simile donna è davvero un onore. Avere poi l’opportunità di giocare con lei è un’esperienza davvero speciale. Se qualcuno di voi avesse o ha avuto questo privilegio, concorderà certamente col sottoscritto che, una simile avventura è difficilmente dimenticabile. Penso che siano veramente poche le persone così appassionate alla sculacciata come Brenda e che sappiano condurre il gioco di dominazione con così illimitata fantasia e sempre in modo sicuro e consensuale. Il gioco è portato al parossismo con un’intensità che, ahimè, non sono in grado di descrivervi. Chiedo venia. Brenda, allo stesso tempo, sa essere la persona più amabile, gentile ed ospitale che io abbia mai conosciuto in tempi recenti.
La signora Marshall ha scritto anche un interessante libro autobiografico dove racconta la propria vita e le proprie esperienze in questo campo. Posso anticiparvi – ma non è assolutamente una garanzia – di aver strappato a Brenda una mezza promessa: può darsi che ella mi conceda di tradurne qualche brano per i lettori di Club. Se questo accadesse, credetemi, sarà davvero una piacevole lettura. Ho avuto modo di leggere qualche pagina e l’ho trovata così intrigante e stuzzicante…
Brenda, che fra i suoi sottomessi non fa alcuna distinzione di sesso, predilige la posizione di traverso sulle proprie ginocchia; ovviamente, a culo nudo. Volendo avere il suo illustre parere sull’uso di alcuni strumenti punitivi, ho chiesto alla signora Marshall di testarne alcuni.
Certo, mi sembra di sentirvi, chissà quanti di voi avrebbero voluto essere messi bocconi su quelle cosce ben tornite… ed io che ne avevo la possibilità, invece…, fra l’altro mi ero recato a farle visita da solo e non avevo al mio seguito, come solitamente avviene, almeno una coppia di monelli…
Brenda, carina come sempre, introdusse allora una sua amica, Pamela, che volentieri si sarebbe prestata alla prova. Fermo restando che il migliore strumento è, e rimane, la mano – cosa che non mi stancherò mai i predicare – Brenda, dopo aver riscaldato il culetto dell’impertinente monella, passò al primo strumento punitivo. Costruito in finissimo cuoio appositamente per lei da un suo ammiratore, questo attrezzo simile ad un “paddle” misura circa dieci centimetri di larghezza per trenta di lunghezza. Rimane uno degli strumenti favoriti in quanto, per la sua natura e conformazione, è ideale per le sculacciate somministrate sulle ginocchia ed il suo contatto è il più simile alla mano, tranne che per il calore umano che quest’ultima sprigiona.
Se il culetto di Pamela si era arrossato con la mano, l’uso di questo tipo di paddle l’aveva tinto di un bel rosso acceso e, dopo qualche minuto di pausa, Brenda impugnò il “medaglione”.
Siccome Brenda voleva che la prova risultasse il più fedele ed utile possibile alla mia causa, pensava bene di non infierire più di tanto e di concedere a Pamela l’intervallo per un breve riposo durante il quale mi avrebbe relazionato sugli effetti e sulle sensazioni provate.
Anche questo attrezzo è stato donato a Brenda da un ammiratore anzi, da un’ammiratrice che lo usava spesso sulle terga del proprio incorreggibile marito. Lo strumento è molto simile al precedente ma più largo e, conseguentemente, un poco più pesante. Anch’esso può essere usato con risultati più che pregevoli per un'ottima sculacciata a culo nudo impartita sulle ginocchia.
Il successivo strumento usato fu la coramella del rasoio del padre. Brenda mi ha delucidato che tale strumento era tramandato da padre in figlio ed il ricordo che lei aveva era quello di appartenenza al suo bisnonno. Lo strumento è leggerissimo e molto maneggevole ma gli effetti prodotti possono essere devastanti: è angosciante pensare che possa essere stato usato su culetti adolescienziali…
Pamela, in lacrime e con il culo di colore porpora, scalciava ed implorava pietà.
Brenda aggiunse che era giunto il momento di provare il righello di legno sul rovente culetto di Pam. Facendolo scorrere sulle e fra le natiche della ragazza, commentò ulteriormente informandomi che questo tipo di strumento era perfetto per un buon uso sulle terga di indisciplinati allievi ed allieve ed aveva la caratteristica di potere essere impiegato con eguale risultato, sia nella posizione “sulle ginocchia” come in quella “chinato sul banco”.
“Non c’è una grande differenza fra quello di legno e quello di plastica”, mi sussurrò all’orecchio, “ma io prediligo questo; ci sono affezionata e, come puoi notare, continuando ad usarlo ed a percorrere le rime di questi impertinenti sederini, si è meravigliosamente levigato e non ha più alcuna asperità…”.
Dopo questo carrellata di strumenti coercitivi, Brenda estrasse da un cassetto della sua scrivania un magnifico paddle di legno laccato sulle cui superfici erano incise numerose date, nomi ed altri simboli strani. Mi spiegò essere lo strumento che era usato nel suo collegio e, ad ogni incisione, era legato un ricordo più o meno interessante ma, tutti, piacevolmente intriganti. Su di esso, in pratica, era incisa la storia di una vita dedicata alla sculacciata e dopo averne visto somministrare alcuni colpi poderosi sulle più che rosse e tumefatte chiappe di Pamela, quasi mi commossi quando Brenda, porgendomi una sgorbia, mi chiese gentilmente di incidere le mie iniziali con relativa data sulla faccia anteriore di quello “storico” legno…