La lezione
Bussarono alla porta
- Entrate… vi stavo aspettando.
La stanza era illuminata molto bene, Jennifer aveva accesso tutte le lampade.
In mezzo alla stanza, in piena luce troneggiava Susan completamente nuda, stesa bocconi sul “cammello”.
- Ho quasi finito tra un minuto sarò da voi
- Siamo ai vostri comodi miss, non preoccupatevi per noi.
Jennifer riprese in mano il catino di acqua fredda e si rimise a detergere le natiche di Susan.
Asciugava i minuscoli rivi di sangue che le spine avevano fatto fuoriuscire.
- Miss vi reggo il catino così farete meglio. Disse Charlotte
- Miss qui c’è una spina infilata. Disse Liza indicando un punto della coscia vicino alle grandi labbra
- Si non è l’ unica ma per stasera gliele lascio l’ aiuteranno a riflettere sulla sua condizione di corrigenda. Domani se ne avrò voglia gliele toglierò.
- Miss ma… che ha fatto Susy per meritarsi un castigo così severo ?
- È stata sbadata e sua signoria si è arrabbiato molto. Cercate di essere sempre ubbidienti, non fate arrabbiare sua signoria,qualsiasi sia la cosa che vi chiede e non siate curiose è inutile chiederlo a lei deve rispettare la consegna del silenzio, obbedite sempre e basta, avete capito ?
- Si miss.
C’era un rivolino di sangue sulla natica destra che proprio non voleva saperne di fermarsi, ogni volta che Jennifer lo asciugava … zip… risaltava fuori.
- Miss io credo ci voglia un po’ di rum… il dottore del mio paese ogni volta che vedeva un po’ di sangue ci versava su del rum.
- Si anche mia nonna lo faceva ma non ce l’ho… non credo ce ne sia nel gineceo.
- E poi miss, versare il rum su una pelle così tumefatta brucerebbe da impazzire la farebbe urlare di dolore.
- Questo non sarebbe un problema anzi. Se lo meriterebbe.
- Si sta fermando.
- Si è quasi fermo... Va bene, scendi vai sul tuo letto per stasera abbiamo finito, mi serve il “ cammello “. Mettiti bocconi e non ti coprire fin quando non te lo ordino io. Fila svelta.
Senza dire una parola Susy raggiunse di corsa il suo letto e vi si gettò bocconi.
- Allora veniamo a noi, sedetevi su quel letto e ricapitolatemi tutto.
Spesso accavallandosi nel racconto le due ragazze rifecero il riassunto della giornata.
- Bene… si, ho capito… Liza sei passata in fureria ?
- Si miss… ho preso questo. Alzò la gonna e tirò fuori il tawse che si era infilato nella cintola delle culotte.
- Mica me lo avevi detto eh… stupida… lo avevi nascosto.
Jennifer si alzò dalla sedia andò davanti a Charlotte e le diede un sonoro ceffone.
- Liza dagliene un altro sull’ altra guancia.
Senza riflettere tanto Liza si alzò e le diede un altro ceffone.
- Per questa settimana Liza è la tua insegnante e guai a te se oserai rivolgerti a lei in questa maniera hai capito ?
- Si… si miss. Disse Charlotte massaggiandosi la guancia.
- Bene allora chiedi scusa alla tua insegnante.
- Scusa.
- Per bene con più formalità è una tua superiore.
- Ma miss io sono più grande di lei.
- Ma per questa settimana lei è la tua tutrice quindi nessuna confidenza, fai un inchino e chiedi di nuovo scusa alla tua superiore.
Charlotte si alzò dal letto fece un inchino e disse.
- Scusatemi miss.
- Molto bene la tua ubbidienza ti risparmierà molti dolori. Liza da questo momento per tutta la settimana lei non è più la tua amica ma la tua allieva hai capito ?
- Si miss… ma io pensavo che… potevo spiegarle…
- Beh allora non posso aiutarvi renderete conto a sua signoria personalmente.
- No… No miss… aspettate non mandateci via … farò come volete voi.
- Bene. Allora per prima cosa dovete prendere l’ autorità che vi è stata conferita. Per questa settimana smettete di pensarla come una vostra amica… Vi ha appena offesa… anzi no ha offeso sua signoria offendendo l’ autorità che lui vi ha conferito e quindi è vostro dovere assegnarle un supplemento di pena.
- Si miss avete ragione… Charlotte vi assegno 10 colpi supplementari e ringraziatemi perché ve ne ho risparmiati altrettanti.
Jennifer fece un cenno di assenso con il capo a Liza che la stava guardando.
- Gra… grazie miss disse Charlotte deglutendo.
Ci fu qualche attimo di incertezza Liza guardava costantemente verso Jennifer in attesa di un suggerimento.
- Generalmente io prima amministro sempre la punizione e poi faccio la lezione ma questa volta credo sia meglio il contrario.
- Mi fido di voi Miss sono qui per imparare.
- Bene fate spogliare la vostra allieva e ricordatele che ha già 30 colpi di tawse da prendere.
- Hai sentito? Spogliati e ricordati che devi prendere 30 colpi.
- Mi fa tanto male vi prego, disse inginocchiandosi a mani giunte… vi prego riducetemi la punizione… miss vi prego. Disse rivolgendosi a Liza.
Jennifer con un leggero cenno del capo suggeri a Liza che la stava guardando, di dire di no .
Liza imbarazzata preferì non rispondere e ribadì l’ ordine.
- spogliatevi svelta e fate silenzio.
Charlotte senza dire altro si spogliò completamente nuda.
Raccolse i vestiti e li posò ordinatamente su un lettino.
- mettetevi qui al centro della stanza vicino al “ cammello”.
La fece voltare e le toccò le natiche che mostravano segni evidentissimi di una punizione recente.
- Charlotte ora io mi aspetto da voi che rispondiate alle mie domande… a TUTTE le mie domande con grande sincerità come in confessione… vi ricordo che questo vostro culetto tra poco dovrà accogliere almeno 30 scudisciate… e che da quel che si vede non dovrebbero essere troppo piacevoli inoltre mi preme ricordarti che 30 colpi potrebbero, visto lo stato pietoso delle vostre chiappe, essere amministrati con una certa indulgenza , oppure con un ferma e intransigente durezza. Avete capito.
- Si miss farò tutto quello che volete miss.
- Bene, basterà che rispondiate a tono e sinceramente. Charlotte vi capita mai la sera dentro al letto di toccarvi le pudende ?
Sgranò gli occhi allibita, si fece rossa come un peperone. Era disposta a rispondere a tutto pur di risparmiare nuove vesciche alle sue chiappe però la domanda la colse di sorpresa. Deglutì e senza rispondere direttamente fece cenno di si con il capo.
- Ti tocchi poco o a lungo?
- Io… Io miss non lo so… miss.
- Come non lo sai ? ti tocchi poco magari solo qualche carezza una grattatina, oppure insisti e insisti e tocchi… e insisti?
- Oh… miss mi vergogno disse nascondendosi la faccia con le mani.
- Va bene vorrà dire che dopo si vergogneranno di più le tue chiappe.
- Oh miss… no… miss vi prego… rispondo… rispondo miss.
- Stiamo aspettando.
- Ecco io credo che insisto… miss però miss vi prego non mi punite…
- Ah bene su… confessatevi non vi punirò certo per questo… e ditemi insistete fino a farvi prendere dal piacere vero?
- Ohhh miss si miss ma vi prego non ditelo…
- Non fate la collegiale… non è il caso. E ditemi vi siete mai fatta aiutare da qualche vostra amica?
- Ma Miss che dite Miss… no… mai… miss… vi giuro. Miss.
- Uhm va bene… a chi pensate quando vi toccate ?
- Miss… ma… miss… io
- Io credo che sia la posizione che non vi aiuta a rispondere correttamente. Stendetevi sul cammello svelta.
- Miss io vi rispondo miss vi prego non mi sculacciate.
- Svelta stendetevi Liza Prendete il tawse e venite qui. Vi ripeto la domanda a chi pensate quando vi toccate?
Charlotte si accomodò sul cammello e con un filo di voce disse
- al… al… reverendo Mac Kenzie miss… vi prego miss…
- Chi era il reverendo Mac Kenzie ?
- Era il reverendo che veniva a celebrare la messa nel convento…
- Ho capito quindi voi non pensate a nostra signoria…
- No miss.
- Vergognatevi… cosa pensate quando vi toccate lo pensate nudo ?
- Ohh nooo miss no miss nudo no… non lo so a cosa penso…
- Liza appoggiatele il tawse sulle natiche fateglielo sentire.
- Aspettate aspettate penso… si penso che lo bacio sulla bocca.
- Bene anche voi avete la malattia delle collegiali. Ma… ma sua eccellenza lo guardate mai quando è nudo?
- Giro sempre lo sguardo miss mi… mi vergogno.
- Oh per bacco e lo credo bene che poi ti fa male ehhh ragazza mia a questo punto prima di continuare abbiamo bisogno di fare un lavoretto. Liza adesso devi guadagnarti il tuo grado. Io mi metto seduta qui e guardo il tuo operato.
- Si miss cosa devo fare la sculaccio ?
- No… non ancora vieni. E così dicendo aprì un armadio in fondo alla stanza. Prendi. Disse porgendole una grossa siringa di rame per enteroclismi.
- Falle un clistere anzi no due… dentro al catino del lavabo ho fatto portare della camomilla bollente… ora dovrebbe essere calda al punto giusto.
Liza la guardò un po’ perplessa era imbarazzata da quello che doveva fare.
- Su coraggio… mica morde !
- Eh che mi fa un po’… bleahhh ! Disse ingenuamente con una smorfia.
- Mmm credo che la prossima settimana la penserai diversamente quando ti troverai al posto suo.
- Eh no… e no è… gliene faccio anche tre…
- Ecco brava… così mi piaci.
Andò verso il catino immerse la punta e cominciò ad aspirare con lo stantuffo.
- Com’è la camomilla ? scotta ?
- No miss è bella calda ma non scotta.
La siringa era molto grossa e ci volle qualche minuto per riempirla.
Charlotte voltò la testa indietro e la guardava con molta preoccupazione.
Anche Susan guardava.
Guardava con grande discrezione attraverso le braccia conserte, cercava di non farsi scoprire, ma non poteva trattenere la curiosità e anche l’ eccitazione.
- miss che faccio la ungo con la vasellina ?
- Dipende da quello che vuoi fare se la vuoi fare piangere no ma se invece non le vuoi fare male allora si.
- Io credo Miss che la punizione è stata sufficiente io la ungo miss.
- Sei tu la maestra è nelle tue mani. Sei tu che devi decidere.
- Ti prego… ti prego non mi fare male… ungimi ungimi… ti prego.
- SILENZIO TU !!! Questa è una cosa che non ti riguarda. La vasellina è in quell’ armadio.
Senza dire niente Liza prese la bottiglietta e unse la cannula di legno della siringa.
Si avvicinò a Charlotte e la unse ben bene. Le allargò la fessura e la unse con cura anche dentro.
- Ma… ma che fai ? Disse imbarazzata tentando di sottrarsi a quella penetrazione.
- Liza dagli un colpo di tawse così impara a stare ferma.
- Miss ho le mani sporche di olio…
- Va bene allora glielo do io.
Prese il tawse e senza tante cerimonie calò un fendente sulle natiche di Charlotte che non riuscì a trattenere un grido.
- Giù stai ferma… metti giù le mani.
- Ahhh miss piano pleeese… miss.
Alzò il braccio e calò un altro colpo sulla parte alta delle cosce.
- miiiiissssss aaaahhh
Singhiozzava in maniera spasmodica. Si mordeva i pugni
- Bella scelta che hai fatto Liza disse guardando l’ attrezzo è bello pesante questo dopo lo lasci a me che domani mattina mi serve per dare la sveglia a Susan
- Certo miss. Naturalmente.
In lontananza si sentì un lamento di Susan che naturalmente non apprezzava la cortesia.
- Allora Charlotte sei pronta ? stiamo aspettando i tuoi comodi.
- Si miss… si miss… fate piano… fate piano vi prego.
- Tu stai ferma e vedrai che io faccio piano. Disse Liza appoggiando il beccuccio sullo sfintere.
Entrò facilmente. Anche Charlotte si stupì della facilità con cui era entrato.
Percepiva quel corpo estraneo dentro di lei ma non provava dolore. Aveva un grande fastidio, con le unghie grattava la pelle della panca era pervasa da un grande disagio avrebbe voluto scappare respirava affannosamente, poi senti un flusso caldo invaderle la pancia. Non provava dolore ma quella violazione le faceva rabbia si mise a piangere di nuovo.
Il flusso cominciava a diventare fastidioso ed incontenibile. Quella piccola sensazione di piacere era sparita quasi subito, adesso la quantità di liquido dentro alle sue viscere stava diventando insopportabile.
- Miss miss… non resisto miss… non resisto miss.
- Stai ferma ho quasi finito.
Non appena ebbe ritirato la cannula Charlotte con un guizzo scese dal cavalletto e senza aspettare ordini scappò in corridoio.
- Ma miss io non credo che si sia comportata bene Miss non glielo abbiamo ordinato…
- Si è stata molto maleducata ma ora non voglio punirla mi serve che sia rilassata.
- Pensate che debba darle un supplemento?
- Beh siete voi la maestra è nel vostro potere decidere. Fate come vi sembra più opportuno.
Charlotte fece capolino sulla porta. Era imbarazzatissima aveva il viso rosso di vergogna e guardava il pavimento.
Chiuse la porta ma, rimase ferma sulla soglia in attesa di ordini. Ci fu qualche istante di silenzio pesante.
Liza le andò incontro e le diede un ceffone.
- Nessuno ti ha dato il permesso di uscire. Disse con tono severo.
- Sto valutando la possibilità di darti altre 10 sculacciate.
- Chiedo… chiedo scusa miss. Non resistevo… era troppo… miss non resistevo più.
- Voglio credervi ma se fate ancora una sola sciocchezza…
- No miss ubbidirò lo giuro… lo giurooo…
- Va bene rimettetevi al vostro posto.
Il “ cammello “ era fatto in modo che le natiche risultavano la parte più in alto di tutto il corpo Praticamente era una specie di V rovesciata.
Charlotte si rimise in posizione come l’ agnello sacrificale rimase in attesa delle sue carnefici.
Jennifer le si avvicinò e le accarezzò le natiche.
Charlotte era tesa come la corda di un violino e sobbalzò a quel contatto.
- Chiudi gli occhi e rilassati disse accarezzandole le spalle ed i collo.
Charlotte insospettita dal repentino cambiamento non riusciva ad obbedire.
Sussultava ogni volta che le toccava le natiche.
- Charlotte quante volta siete stata montata da sua signoria ?
- Tre… miss tre volte.
- Uhmm tre ? Raccontatemi.
- La prima volta è quando mi ha tolto il fiocchetto rosso il mese dopo che avevo finito l’ addestramento… poi…
- Aspetta raccontami… raccontami per bene, fammi un bel racconto e vedrai che queste chiappe poi ti ringrazieranno.
- Avevo appena finito di spolverare i libri nella biblioteca quando sua eccellenza è entrato si e seduto accanto al camino e senza degnarmi di uno sguardo mi ha ordinato di portargli un libro. È stato in quel momento che ha visto il nastro rosso. Mi ha ordinato di andarmi a vestire da confettino e di ritornare subito in biblioteca.
- Brava continua. Disse Jennifer continuando ad accarezzarla.
- Siccome era inverno la mia maestra mi ha fatto indossare la divisa con le culotte. Sono ritornata in biblioteca avevo il cuore che mi batteva all’ impazzata Sua signoria stava leggendo. Quando sono entrata mi ha guardato con concupiscenza e mi ha fatto molti complimenti… mi ha ordinato di togliermi le culotte li in piedi davanti al fuoco… ero molto imbranata e lui si è un po’ arrabbiato poi ho obbedito… ma lui si era arrabbiato… mi ha fatto stendere sulle sue ginocchia e mi ha sculacciato con la mano. Poi si è rimesso a leggere ma con una mano mi accarezzava sul… sulle.. pudende. Mi ha accarezzato a lungo a volte mi piaceva a volte no… Poi ad un certo punto ha smesso di leggere… e mi ha fatto stendere sul tappeto accanto al fuoco…
- Ti ha … ti ha baciato ? chiese curiosa Liza
- Si mi ha riempito di baci ed io mi sentivo bene non mi sono accorta che si era tolto le braghe… avevo gli occhi chiusi poi ho sentito il suo… si insomma il suo gallo… che spingeva spingeva mi soffiava sul collo e spingeva…Non mi ha fatto tanto male.
- Uhmm raccontami delle altre due volte.
Liza si blocco la risata con la mano sinistra e con l’ indice della mano destra indicò maliziosamente verso Susan.
Susan bocconi sul suo letto completamente presa dal racconto aveva iniziato uno sfregamento del clitoride sul bordo del materazzo, ormai era in piena eccitazione e nel suo andirivieni coitale si era completamente dimenticata di tutti. Seguiva solo le sue pulsioni.
Jennifer prese il tawse e piano piano si avvicinò al suo letto. Rimase a rimirare quelle chiappe che si contraevano e si rilassavano ritmicamente.
Poi calò un colpo a piena forza.
Susan lanciò un grido acutissimo. Jennifer aspettò qualche secondo poi, un altro colpo di tawse calò su quel culo nudo che si serrò in uno spasmo incontrollato.
Susan urlava ma non si capiva se di dolore o di piacere sussultava in preda a contrazioni irrefrenabili simili ad un orgasmo altri due colpi in rapida successione calarono sulle chiappe frementi di Susan.
Poi altri due…
Si aggrappava al materazzo è sgroppava come un cavallo infuriato. Mugolava e urlava...
Jennifer ritornò verso Charlotte senza dire niente. Susan adesso piangeva come una bambina piccola.
- su raccontami delle altre due volte . disse come se non fosse successo niente
- La… la seconda volta… Disse voltandosi verso Susan che considerava sua compagna di sventura.
- La seconda volta è stata quando mi ha tolto il fiocchetto blu. Ero di servizio come scaldaletto insieme a Fiona eravamo entrate da poco nel letto quando è arrivato sua signoria insieme a Lady Alberta. Hanno mandato via Fiona e sono rimasta da sola a fare “l’ ancella “ si sono spogliati e si sono messi a fornicare senza degnarmi di uno sguardo… io… mi sono distesa bocconi sul divanetto come prescrive il regolamento ed ho aspettato. Però mi vergognavo e non li guardavo. Ad un certo punto lady Alberta ha cominciato a frignare e a dire no… no… no… e mi ha fatto salire sul letto sua signoria insisteva con lei ma, lei non voleva saperne e per difendersi dai suoi assalti… mi ha preso quasi di peso e mi ha messo di traverso… mi ha allargato dietro e mi ha versato un fiotto di olio nella fessura… sua signoria intanto si era alzato e si era portato dietro di me… è stato terribile… sentivo le loro mani che mi allargavano la più peccaminosa era proprio lady Alberta che mi penetrava anche sotto. Poi mentre Lady Alberta mi teneva per le spalle sua signoria mi ha penetrato… ho gridato forte ma lei rideva e diceva che non era niente e che mi sarei abituata… ma non è mica vero mi ha fatto male sino alla fine.
Jennifer riguardò istintivamente verso Susan, anche lei la stava guardando i loro sguardi si incrociarono.
- vergognati toccarti lussuriosamente mentre sei in punizione… ricordami domani di darti un severo supplemento. Disse agitando il dito verso di lei. Poi si rivolse di nuovo a Charlotte
- raccontami della terza volta.
- Ma miss la terza volta è stato oggi insieme a Liza.
- Beh allora praticamente sei ancora vergine.
- Però i fiocchetti li ha tolti miss.
- Certo giustamente li ha tolti ma nella mente ancora ci sono. Liza spogliati completamente nuda.
- Ma miss. Io… io credevo…
- Su non fare storie devi pur fargli vedere come hai fatto no ???
- Si miss… rispose con riluttanza.
Si tolse la divisa e la piegò accanto a quella dell’ amica.
Jennifer intanto aveva ripreso ad accarezzare le spalle e la nuca di Charlotte.
- Charlotte senti le mie mani che ti accarezzano
- Certo miss
- È una sensazione piacevole ?
- Beh si certo miss… meglio delle sculacciate.
- Chiudi gli occhi. Cosa faresti se così ti accarezzasse il reverendo MacKenzie ?
Charlotte fece uno scatto riaprì gli occhi e tirò su il busto…
- No no… giù… così non va rilassati, stai giù. Chiudi gli occhi e rispondi alle mie domande.
- Si miss.
- Allora rispondi cosa penseresti se fosse un uomo ad accarezzarti.
- Ecco io… io miss Non lo so… nessun uomo mi ha mai accarezzato.
- Bugiarda vorresti dire che sua eccellenza quando eravate nella biblioteca non ti ha accarezzato ?
- Ah si miss… mi ha accarezzato.
- Dove ti ha accarezzato ? sulle spalle come sto facendo io ?
Così dicendo fece cenno a Liza di avvicinarsi e le fece segno di fare silenzio.
- no miss
- e dove ti ha accarezzato ?
- ma miss lo sapete no ?
Le diete uno sculaccione a mano aperta e le fece cacciare un piccolo grido.
- eh no mia cara il gioco non è questo… il gioco consiste che devi rispondere a TUTTE le mie domande.
- Va bene miss. Disse richiudendo gli occhi.
Jennifer prese una mano di Liza e tenendola per il polso accarezzò le spalle di Charlotte
- Allora dove ti accarezzava sua signoria ?
- Più giù miss… anche tra le gambe.
- Più giù qui ? Disse retoricamente accarezzando le reni col la sua mano sinistra e con la mano di Liza che ormai stava al gioco.
- No miss lì ero coperta dai merletti… più giù miss sopra le guance.
- Che centrano le guance… hai detto più giù.
Così dicendo sostituì anche la mano sinistra con quella di Liza. Le fece segno di accarezzare piano.
- Ma no miss intendevo le guance del sedere.
- Allora perché non le chiami con il loro nome si chiamano natiche o chiappe e sono tutta un'altra cosa dalle guance.
Fece in modo che Liza ora le accarezzasse le natiche.
- si miss disse con un mugolio che assomigliava al piacere.
- Ora allarga un po’ le gambe mica mi dirai che le tenevi strette anche con sua signoria.
- Si miss… hm no miss
- Deciditi si o no ?
- No miss volevo dire che con lui non le ho strette disse allargando un po’ le cosce. Però miss mica ne sono sicura…
Liza comprese il gioco e piano piano migrò verso l’ interno delle cosce.
- charlotte erano meglio le carezze sulle spalle o queste sulle cosce?
- Tutte e due miss.
- Ma queste sono meglio no dì la verità ?
- Siii miss.
- Charlotte ti sei mai fatta accarezzare da Liza ?
- NOO miss nessuna donna mi ha mai accarezzato. Disse riaprendo gli occhi
- Bugia ! vedi che ti sta accarezzando ?
- Oh miss ma mi state facendo uno scherzo.
- No non è uno scherzo… Guarda è lei che ti sta accarezzando
- Ohhh è verò miss ma…
- ed io… io non sono forse una donna ?
- Si miss ma voi siete la maestra.
- Charlotte senti i brividi quando Liza ti accarezza il culo ?
- Adesso no miss… ma… ma prima si.
- Bene per lo meno siete sincera.
- Miss io voglio fare la brava vi prego non mi punite più…
- Non sono io la vostra maestra. E’ Liza adesso la vostra maestra. Chiudete gli occhi.
- Avreste preferito farvi accarezzare da un uomo vero ?
- Io… io credo di si miss…
- Ora Liza vi accarezzera meglio vero Liza ? Disse allontanando piano la ragazza sostituendosi a lei nelle carezze.
- Si certo miss ci metterò più impegno.
Jennifer cominciò a fare delle carezze veramente intime entrava sempre più spesso tra le cosce e sempre più spesso si soffermava sulle grandi labbra. Vide con molta soddisfazione che istintivamente Charlotte alzava il ventre e spingeva in fuori le natiche per favorire queste carezze.
Poi l’ incantesimo si ruppe… Charlotte si rese conto che era una donna ad accarezzarla e riaprì gli occhi stringendo contemporaneamente le gambe.
- Ma miss è peccato Miss io non dovrei… miss è peccato mortale.
- Ma io ve lo ordino e quindi nella vostra condizione di sottoposta non siete responsabile di quello che vi costringo a fare.
- Si miss obbedisco miss disse rimettendosi giù…
Ma ormai la frittata era fatta era lì obbediente disponibile ma non vibrava più.
Era ridiventata Il ciocco di legno che era prima.
Occorreva un'altra tattica.
- scendi dal cavalletto
La ragazza obbedì.
- Liza salite voi
Senza fare discussioni e senza timori Liza si coricò bocconi su quello che in realtà era uno strumento di contenzione.
- Charlotte vieni qui accarezziamo insieme la tua amica.
- Ma miss è una donna ?
- Capisco che non sia una cosa piacevole ma qui dentro non deve essere nemmeno un tabù su
- Cominciamo dalle spalle su…
Le prese le mani per i polsi cominciò ad accarezzare la schiena.
- si miss va bene miss. Lasciatemi pure la accarezzo io.
- Brava vedi mia cara per una donna è un po’ contro natura accarezzare una donna ma se fai un piccolo sforzo vedrai che non è così schifoso come si dice.
- Devo… devo accarezzarla sul culo ?
- Beh mi sembra giusto no prima lo ha fatto lei credo che le dovrai ricambiare la cortesia no ?
Così dicendo si spostò sopra le natiche e cominciò ad accarezzarla.
- però mettici un po’ di passione no… mica stai strigliando un cavallo. Più leggera… più calma
- si miss ho capito miss. Liz apri le gambe.
Liza sorpresa guardò Jennifer che le fece un occhietto senza farsi vedere poi aprì le gambe.
- Miss disse deglutendo, li però un po’ mi fa schifino. Lo so miss che devo farlo però forse è meglio se ve l’ho detto no ?
- Si certo hai fatto bene. Però devi guardarla con altri occhi. Guarda. Che cosa vedi ?
- Miss io… io non sono sicura di capire miss.
- Eppure è semplice… vieni qua disse portandola dietro a Liza ad un paio di metri di distanza. Cosa vedi?
- Miss… io… Liza tutta nuda miss.
- Giusto ma osserva attentamente. Da quanto tempo la conosci? E da quanto tempo dormite insieme ?
- Da quanto siamo arrivate qui lo scorso anno
- Giusto, quindi la conosci bene e l’hai vista un sacco di volte vero? Ma quante volte l’hai guardata così ?
- Bhe ecco io… mai miss.
- Giusto perché tu adesso stai guardando la parte più intima e più segreta di Liza la parte che noi donne non mostriamo mai a nessuno.
- Veramente qua dentro siamo state costrette a mostrarla più di una volta.
- Si certo e tra poco capirai anche il perché, ma adesso dimmi, secondo te perché noi la celiamo con tanta cura e siamo così restie a mostrarla agli altri ?
- Miss io credo perché è peccato.
- Ma Liza adesso sta facendo un peccato ?
Rimase in silenzio pensierosa
- e dimmi Susan… anche Susan è sul letto tutta nuda e ci sta mostrando le chiappe. Secondo te sta facendo peccato ?
- No miss Susan è in punizione e anche Liza… si insomma non è in punizione ma deve farlo
- Appunto quindi ne Liza ne Susan stanno facendo peccato ma sicuramente entrambe preferirebbero essere vestite e non così esposte. E… anche tu, non preferiresti essere vestita ? Liza ti senti a tuo agio a mostrarci le tue pudente così esposte ?
- No miss, mi vergogno tanto
- E… allora ?
- Miss io credo di intuire ma… ma non lo so dire.
- E’ che questa parte è il paradiso degli uomini. Guarda…
Si avvicinò a Liza e descrisse un cerchio con le mani attorno alla fessura di Liza
- prova a fare finta di essere un uomo. Prova ad immaginarti di essere Milord o il reverendo Mac Kenzie guarda qui. Questa pelle liscia questo culo roseo e paffutello questa gattina che spunta dalla fessura… Cosa pensi che farebbero ?
- avrebbero un gran desiderio di entrare.
- Ecco bravissima si…
- Avrebbero il pisello duro come quello di milord oggi pomeriggio e non avrebbero altro desiderio che di montare su.
- Bene si… brava non hanno nessun altro desiderio che quello di penetrarci… di essere accolti dal nostro corpo. Un desiderio assoluto talmente grande da generare passioni grandissime sino ad arrivare ad uccidere.
- Ed è per questo che noi ci copriamo per non far scaturire questo loro insano desiderio.
- Si Brava! Ma non è un desiderio insano è la natura che comanda così e non possiamo farci niente noi tutte siamo nate così. Capisci adesso perché Milord si arrabbia tanto quando non viene accolto adeguatamente ?
- Ma fa maleee!!! Io… Io vorrei accoglierlo bene, ma fa male. Mi fa tanto maleee
- Perché non lo desideri.
Rimase in silenzio pensierosa, si guardarono in faccia in silenzio, per qualche secondo.
Charlotte fece un cenno di assenso con il capo.
Aveva capito.
- Se tu fossi un uomo e ti trovassi di fronte Charlotte, tutta nuda, in posizione da mostrarti il paradiso, come adesso Liza , in posizione da farti diventare l’ uccello duro come il ferro, che però non ti accoglie ma anzi stringe e non si fa penetrare ti arrabbieresti ?
- Ohhh miss si ho capito sarei molto arrabbiato e… e…
- Daresti una grande punizione a Chatlotte.
- Ma allora cosa dobbiamo fare ?
- Dobbiamo fare le donne. Disse sedendosi sul letto
Anche Liza si era alzata e si era messa seduta sulla parte alta del cammello interessatissima alla discussione che si andava profilando.
- Se c’è l’ amore è tutto più facile. Se c’è l’ Amore le mie parole non servono a niente. La natura ci ha fornito del desiderio e con il desiderio anche il dolore si trasforma in piacere. Quando Milord mi prende per i fianchi, quando sento le sue mani sulla mia pelle io brucio di desiderio… e quando la punta della sua alabarda si appoggia al mio corpo io sono pronta ad accoglierlo, se poi è stato così generoso da ungermi bene allora, sento solo un grande piacere. Desidero essere sua, desidero accoglierlo, desidero sentirlo,desidero che duri a lungo.
- Ma noi che dobbiamo fare ?
- Imparare a desiderarlo
- Ma se ci punisce per ogni piccola mancanza abbiamo quasi sempre il culo rigato dalle frustate come facciamo a desiderarlo?
- Eppure dovete imparare a farlo. Noi tutte siamo qui per soddisfare i desideri del nostro signore, noi tutte apparteniamo a lui. Tutti i nostri pensieri devono essere per lui i nostri corpi, tutti i nostri orifizi appartengono a lui. Io non so ben come spiegarvelo io lo amo. Però non dovrebbe essere difficile desiderarlo è un bellissimo uomo molto virile… invece di pensare ad un reverendo perché non pensi a lui quando ti tocchi. Liza tu come fai? Susan vieni qui.
Susan si alzò dal letto e la raggiunse.
- In ginocchio ricordati che sei in punizione… tu come fai ? e Non far finta di non aver capito altrimenti domani mattina ti raddoppio la dose.
- Vi prego… miss non arrabbiatevi io ve lo dico ma promettetemi che non vi arrabbierete di più.
- Io non vi prometto niente ma se le vostre parole saranno convincenti sicuramente il vostro culo ne gioverà di sicuro.
- Miss anche io credo… credo di amarlo
- Spiegati meglio.
- Ecco miss quando mi si avvicina il cuore mi batte forte forte e mi tremano le gambe e…
- Ma anche io tremo quando mi si avvicina. Interruppe Charlotte
- Zitta lasciala finire… Continua tu.
- Mi si bagna tutta e…
- A me no.
- Zitta lasciala finire. Continua
- Ecco… io… io… mi piace se mi sceglie… no se è arrabbiato no… mi fa tanta paura quando prende la frusta…
- Quante volte ti ha scelto senza frustarti ?
- Proprio senza mai ma, con pochi colpetti senza punizione o solo con le mani 3 volte.
- Racconta dai. Disse Liza palesemente curiosa e forse eccitata.
- Mi mi vergogno.
- Facciamo così stenditi qui sul letto io ti tolgo le spine dal culo e tu ci racconti tutto.
Senza dire una parola si alzò da terra e si distese di traverso sulle ginocchia di Jennifer
- Cosa vi devo raccontare ?
- Come fai a rendere la cosa sopportabile. Disse Charlotte visibilmente interessata
- Ma non lo so mi viene spontaneo sento un pizzicore e mi viene da strofinare poi quando mi penetra è come un estasi.
- Ma… ma anche dietro ? disse incredula ad occhi sbarrati Charlotte. Anche se ti monta nel culo ?
- Si una volta 3 volte.
- Madddaaaiii!!!
- Zitte lasciatela finire… Su raccontaci di questa volta.
- Mica succede sempre eh… se mi frusta tanto mi fa male e basta o la prima volta mi ha fatto male e basta.
- Ma si ma si certo, raccontaci delle tre volte.
- Ma cosa vi devo raccontare ? Mi vergogno…
- TUTTO! Ci devi raccontare tutto per filo e per segno, disse con evidente morbosità Liza.
- Eravamo in giardino sotto al gazebo dei pesci rossi. Miss Eleonor ci stava facendo una lezione sulle posizioni da assumere durante le varie situazioni in mancanza di un appoggio. Ad un certo punto arriva Bridget di corsa e dice che milord voleva subito immediatamente un culo da sculacciare nello studio rosso. Miss Eleonor ci ha fatte mettere tutte in riga poi senza ascoltare le mie suppliche mi ha mandato su.