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il Complemento...

 

Rientrò al castello con passo tranquillo  senza agitazione ormai  l’uccellino era stato ritrovato e non c’era più fretta.

Si diresse verso l’ ala pubblica dell' edificio fuori dal gineceo.

Controllo la divisa,  si era quella ordinaria non era necessario passare per la sua camera.

Sicuramente sua signoria stava cenando con la corte ma lei aveva  l'ordine preciso di riferire e quindi senza indugio si diresse verso la sala da pranzo.

Incrociò una cameriera che le disse che sua eccellenza era ancora nelle sue stanze e non era ancora sceso…

Si avviò con celerità su per le scale sperava in cuor suo che nel frattempo non fosse sceso dall’ altra scala.

Entrò nell’ appartamento privato incontrò alcune inservienti che le confermarono che sua signoria era ancora nella sua stanza.

Busso e senza quasi aspettare entrò nella stanza, fece un profondo inchino.

Sua eccellenza aiutato da due ancelle stava finendo di vestirsi.

- Vi stavamo aspettando con impazienza

-  Mylord ho fatto il più presto possibile

- Allora ?

- L’ abbiamo ritrovata. E racconto tutti i particolari

- Bene nonostante questo però vi ordino di essere particolarmente severa con la vostra aiutante mi riferirete personalmente e dettagliatamente  il regime punitivo a cui la sottoporrete.

- Si mylord come ordinate

- Noi desideriamo che venga fatto uso anche dei  “ triboli”

- Mylord la ragazza non è scappata  la situazione non è grave e…

- Fate come volete ma vi avverto se la punizione non mi sembrerà adeguata mi rifarò personalmente sul VOSTRO. Vi farò complemento a 100

 

Così dicendo preceduto da un ancella che apriva le porte se ne andò.

Jennifer fece un inchino e disse a voce alta per farsi sentire

- Come vostra signoria comanda

Scese le scale e rientrò nel gineceo si diresse verso la sua stanza.

Susan stava finendo di riordinare il suo armadio

- Oh miss ditemi… l’ avete ritrovata ? Ditemi qualcosa vi prego.

- Si l’abbiamo ritrovata è nella stalla, la situazione non è tragica ma  voi vi siete cacciata in un bel pasticcio ho l’ordine di sottoporvi ad un regime severo di punizioni

- Ohhhh mio Dio…  disse scoppiando a piangere. Ma perché se…

- Dovevate pur aspettarvelo no ?

Senza dire niente sbuffando tra le lacrime Susan fece cenno di si.

- Su andiamo a mangiare.

Senza dire una parola Susan la seguì percorsero il lungo corridoio in silenzio.

- Aspettatemi davanti al refettorio devo passare in fureria

- A prendere gli strumenti per me vero miss ? disse con un lagrimone che scendeva sulla guancia destra.

- Si certo  si comincia subito da stasera.

 

Senza dire altro Susan scappò di corsa verso il refettorio.

 

Le altre erano quasi tutte dentro fece per entrare ma poi realizzò che forse era meglio se la aspettava fuori.

Dopo qualche minuto la vide comparire in fondo al corridoio e portava qualcosa nella mano destra.

Sembrava un cuscino  non capiva bene cos’era, ma comunque era preoccupata, perché sapeva benissimo che qualunque cosa fosse era per lei e non era certo per farla stare meglio.

Jennifer vide che Susan non staccava gli occhi da quel oggetto si vedeva che era molto preoccupata senza dirle niente la prese per un braccio e la portò dentro.

Le altre stavano mangiando e chiacchierando tra loro e non fecero caso alle nuove arrivate.

Si diressero verso un tavolo dove c’erano altre due ragazze  che però mangiavano in ginocchio.

Si salutarono con un cenno del capo e presero due posti una di fronte all’ altra.

- Susan aspetta a sederti . Ordinò Jennifer

La ragazza in silenzio rimase in piedi.

Arrivò una inserviente dai capelli corti e chiese a Susan se avesse bisogno dell’ inginocchiatoio

Jennifer prese la parola e rispose per lei.

- No grazie non serve. Togliete questa seggiola imbottita e portatele uno sgabello di legno per favore.

La ragazza  le guardò incuriosita , senza dire altro, ma intuendo la situazione prese la sedia di Susan e la porto via.

Anche le due ragazze del tavolo intuirono che c’era qualcosa nell’ aria e guardarono verso le due nuove arrivate.

Si riconobbero e si sorrisero.

Erano la biondina scozzese e la paffutella che erano rimaste nella sala dei giochi.

Era evidente quale era la  gerarchia tra le due nuove arrivate ed era altresì evidente che la situazione di Susan non era affatto rosea.

L’ inserviente tornò con uno sgabello di legno, più basso delle normali sedie e lo depose dietro a Susan che sempre più preoccupata non aveva proferito parola.

- La signorina qui non deve essere servita verrà lei stessa a prendersi le pietanze in cucina.

- Si miss disse l’inserviente accennando un inchino, voi cosa desiderate Miss ?

- Per il momento portatemi lo scettro di Josephine.

La ragazza sgranò gli occhi sorpresa da questa richiesta balbettò un

- si Miss

 fece un inchino più rispettoso e andò verso la cucina

Susan la seguì con gli occhi e la vide fare una smorfia con la bocca e agitare la mano destra in un movimento oscillatorio come per dire “  accidenti “.

- Miss cosa avete intenzione di fare? disse piagnucolando Susan cos’è questo scettro ?

- Chinatevi sul tavolo su… datemi le mani su… svelta e le afferrò i polsi tirandola a se.

Si guardarono fisse negli occhi Jennifer seduta le teneva i polsi uniti lei bocconi sul tavolo che scalciava.

- Miss cosa ?

- Mia cara Susan  questo ormai non è più un affare vostro ma delle vostre natiche, Incrociate le mani e appoggiate il viso. Ecco brava. Disse accarezzandole i capelli poi parlandone ad un orecchio.

- Saranno adesso le vostre natiche a darvi tutte le risposte che cercate fate la brava vi aspetta un periodo molto difficile. Non vi opponete tanto lo sapete che è inutile accettate di buon grado la vostra sorte.

Così dicendo le diede un piccolo bacio sulla fronte.

Un rumore dietro attirò la sua attenzione  fece per voltarsi  ma Jennifer le bloccò la testa

- No… No… disse con un sussurro amorevole è solo l’ inserviente che è tornata  non c’è niente da vedere…  rimanete ferma non siete autorizzata a voltarvi.

La scena aveva cominciato ad attirare l’ attenzione delle altre concubine e anche dalla cucina qualcuna si affacciava  per curiosare.

L’ inserviente si mise alle spalle di Susan, non potevano esserci equivoci su quale culo sarebbe stato servito.  Teneva alto vicino alla testa un vassoio coperto da un tovagliolo come fosse una pietanza era sull’ attenti ed aspettava in silenzio.

Jennifer indugiò ancora qualche secondo le accarezzo di nuovo i capelli.

- Ricordatevi non siete autorizzata a voltarvi… se lo farete ricomincerò da capo la punizione avete capito ?

- Si miss si…

- Bene.

Si alzò e girò attorno al tavolo prese la gonna di Susan e la rovesciò sulle spalle della ragazza, stessa sorte seguì la sottogonna di trine prese le spille da balia dalle spalline di Susan e diligentemente fermò sia la gonna che la sottogonna.

Naturalmente quello spettacolo imprevisto aveva attirato l’ attenzione di tutte le commensali e pur continuando a mangiare  guardavano tutte verso di loro.

Jennifer allargò la fessura delle culotte e scoprì praticamente tutte le natiche ma poi quasi in un ripensamento le richiuse e cominciò a slacciare i nastri. Per le sculacciate poteva anche andare ma per quello che avrebbe dovuto fare dopo le culotte non andavano bene.

La sbucciò come una banana tirò in basso le culotte fino alle caviglie e con rara maestria le legò con i nastri in modo da fare una specie di pastoia abbastanza larga da permettere piccoli passi ma al tempo stesso abbastanza stretta da tenerla legata.

La inserviente osservava incuriosita.

Susan ormai percepiva che era giunto il momento e cominciò a supplicare.

- Miss… vi prego… miss ohhh miss fate piano vi scongiuro…

- Fate silenzio smettetela di piagnucolare.

L’ inserviente senza dire una parola le porse il vassoio.

- Grazie cara.  Disse ringraziando con un sorriso.

Alzò il tovagliolo e prese il grosso cucchiaio di legno.

Susan emise un grido straziante sgroppò sopra al tavolo si mise le mani tra i capelli ma mantenne la posizione.

Un altro schiocco sonoro e un altro grido straziante si agitava e singhiozzava senza posa.

La Biondina paffutella che era a pochi centimetri da lei le prese le mani e l’ aiutò a mantenere la posizione le natiche avevano due vistosi bolli rossi che a vista d’occhio viravano sul blu violaceo i colpi cadevano ritmici e simmetrici uno a destra l’ altro a sinistra senza favoritismi, ogni natica la sua giusta dose, lentamente si spostavano verso il basso piano piano coprirono tutta la superficie.

La biondina paffutella ebbe il suo da fare per tenerla in posizione. Gridava e piangeva senza ritegno senza ormai  più nessuna remora. Faceva fatica anche a prendere il respiro.

Jennifer si fermò e cominciò a contemplare il lavoro fatto.

Era evidente che stava decidendo se continuare o meno.

- Miss scusatemi per  l’interruzione . Era Josephine che non aveva resistito ed era uscita dalla sua cucina.

Jennifer si voltò verso di lei e si mise nella situazione di ascolto.

- Miss scusatemi ma proprio non resisto  permettetemi di darle qualche colpo anche io  vi prego?

-  Ah Josephine buonasera, grazie per avermi prestato il vostro scettro.

- Ma non c’è di che  ci mancherebbe altro.

- Veramente pensavo di aver finito ma non credo che Susan si opporrà ad un supplemento vero Susan ?

Susan ovviamente non rispose non pensava di dover rispondere.

- Susan . Disse con voce mielosa

- Vi ho chiesto se avete niente da ridire ad un piccolo supplemento !

- i.. o.. miss… ahh  io… miiisss… ahhhh misss…io… no… miiiis…ohhhh

- mmmh non ho capito molto Josephine ma mi sembra che non abbia niente in contrario voi che ne dite?.

- Si anche a me è sembrato che non avesse niente da ridire.  Disse con una risata sguaiata.

- Ecco vedete, qui vicino all’ attaccatura, credo ci sia posto per altri due colpi... cosa ne dite ? Toccate  toccate  anche voi sentite... non vi sembra abbastanza fredda?

- Davvero? Posso toccarla ? Disse con un sorriso radioso la cuoca.

- Ma certo dovrete pur sentire dove la pelle è più fredda no ?.

- Eh bhe mi sembra proprio opportuno come fa sennò una istitutrice a rendersene conto eh?

Si asciugò le mani sul grembiule e le infilò tra le cosce di Susan senza nessun ritegno.

Susan si irrigidì come un bastone emise un grido come se l’ avesse sculacciata.

- Ohh quante storie dovrò pur vedere dove mettere i prossimi colpi no…

Le mani fredde della cuoca avrebbero potuto dare un po’ di sollievo al bruciore delle  natiche ma infilate tra la fessura e le cosce risultavano solo quello che erano… una carezza oscena e indesiderata.

- Misssss vi pregooo… Missss disse agitandosi in modo da togliersi quelle mani di dosso.

- Susan non essere scortese dobbiamo ringraziare entrambe Josephine per averci prestato il suo scettro… no?

Io permettendole di darvi il supplemento e voi permettendole di trovare il punto giusto… no?

Smettetela di agitarvi Non avete il permesso di ritrarvi AVETE CAPITO? disse alterando la voce.

- Parole sante Miss disse Josephine infilando e palpando le natiche e le cosce con entrambe le mani.

- Però si sta facendo tardi dobbiamo ancora cenare non vorrei…

- Non vi preoccupate per voi sarà sempre aperto. Miss vi prego posso darle 4 colpi ? guardate qui sulla parte alta delle cosce c’è ancora spazio.

- Va bene ve ne concedo 6  però cominciate subito  comincio ad avere fame.

- Certo miss comincio subito. Disse staccandosi con riluttanza da quel giovane culo.

Josephine prese il suo cucchiaio che si era infilato nella cintola e colpì eccitata la natica destra di Susan  proprio al confine con la parte alta delle cosce.

La ragazza riprese a gridare come un ossessa la forza di Josephine era quasi il doppio di quella di jennifer

Un altro colpo seguì simmetrico sulla natica sinistra

- Voi lasciatela disse rivolgendosi alla paffutella  deve riuscire a rimanere in posiziona da sola… è una punizione questa non una passeggiata.

- Si miss.  Disse la paffutella rimettendosi a mangiare.

Susan dovette aggrapparsi al bordo del tavolo per riuscire a rimanere in posizione.

Gridava a squarciagola… scalciava per quanto poteva con entrambe le gambe.

- Miiiissss bastaaaaa vi preggoooo… miiiissss bastaaaa…

- Susan… fece cenno a Josephine di sospendere un attimo,  ne mancano ancora due… a meno che non decidiate di lasciare la posizione ed allora sarò costretta a ricominciare tutto da capo… decidetevi cosa faccio ? ricomincio? O restare ferma per altri due colpi ?

-  Siiiiii va bene   va benee sto fermaaa… sto ferma… sto ferma miss vi prego…sto ferma.

- Bontà vostra… stiamo aspettando i vostri comodi… rimettetevi in posizione.

Si aggrappò al bordo del tavolo serrò le cosce in attesa degli ultimi due

Josephine sbavava impaziente era eccitata la si vedeva lontano un miglio.

Attese il cenno di Jennifer

I due colpi calarono in rapida successione  ormai eccitata era andata oltre la sua volontà di prolungare la punizione per quanto possibile.

Si ritrovò che aveva finito con sommo dispiacere.

- Miss io credo che un altro paio ci starebbero bene  magari 4 così facciamo cifra tonda

- No  basta così. È già cifra tonda  le mie 24 con le vostre 6 fanno trenta giuste giuste.

- Ma miss facciamo almeno…

- Basta Josephine accontentatevi… e mi raccomando poi non esagerate con le vostre inservienti sua eccellenza vi sta tenendo d’ occhio.

- Sua eccellenza si interessa di me ?? dite davvero ?

- Josephine voi siete qua dentro l’ unica persona che può sculacciare una inserviente con un attrezzo senza l’ ordine di sua eccellenza,  ma se superate ancora una volta i dieci colpi come la scorsa settimana verrete punita molto severamente.

- Ma… ma come ?

-  Josephine accontentatevi… e non esagerate con la forza ho il dovere di avvertirvi… le vostre punizioni sono degli zuccherini in confronto a quelle che somministra sua eccellenza… state in guardia non andate a cercarvele.

- Eh ma… eh ma… voi allora  stasera ?

- Io sono autorizzata  da sua eccellenza questa ragazza deve seguire un regime disciplinare particolarmente duro.

- Ma allora miss… io credo che qualche altro colpo ci voglia per un regime severo, trenta sculacciate mi sembrano poche. Trenta sculacciate sono la normalità.

- Siete incontentabile Josephine. Disse con un sorriso… Va bene datele altri 10 colpi.

- Ohhh miss siete adorabile e… posso… posso mettermela sulle ginocchia? Vi prego Miss… cosa vi costa.

- Eh va bene  siete di una persuasione diabolica. Disse cercando di evitare il bacio che la Giunone le stava affibbiando sulla fronte.

Lo sgabello di legno quasi scomparve quando vi ci sedette sopra.

- Vieni  vieni uccellino mio… vieni passerotta… qui sulle ginocchia della vecchia Josy… su  vieni devo arrossarti per bene il  culetto su…

Era quasi ipnotizzata… inebetita  sentire quelle parole che la condannavano ad un prolungamento così inaspettato l’ avevano svuotata.

Non reagiva piangeva e basta appoggiata sul tavolo era come se fosse in un altro mondo…

Jennifer se ne rese conto e per non aggravarle ulteriormente la situazione la prese per le ascelle e la scaraventò letteralmente sulle ginocchia della cuoca.

- Miss avete detto 10 vero ?

- Si Josy  10 e non una di più…

- Va bene… va bene… 10 va bene… bella passerotta  non so cosa hanno combinato queste belle chiappe  ma sono felicissima di fartele flambé.

Sistemo con pignoleria le gonne di Susan e ricominciò a sculacciarla.

Ogni tanto tra un colpo e l’ altro si fermava ad accarezzare e a palpare quella giovane carne.

Ad ogni colpo Susan sgroppava come un cavallo imbizzarrito ma l’ enorme braccio della cuoca la riportava sempre in posizione.

Il rito si ripetè 10 volte esatte.

 

- Peccato  proprio adesso che cominciavo a divertirmi.

- Su accontentatevi… e state attento a quello che vi ho detto prima. Non esagerate Il vostro privilegio vi verrà sottratto se esagerate ancora .

- No miss ve lo prometto… non più di 10  va bene miss.

- Josy Non dovete rendere conto a me…  io vi ho solo riferito. Su adesso smettetela di accarezzarla è una punizione questa… su signorina alzatevi in piedi. Disse rivolgendosi a Susan

La ragazza era realmente scossa, la punizione l’ aveva letteralmente svuotata. Non aveva volontà. Non aveva più iniziativa, aspettava solo gli ordini e piangeva ad alta voce.

Fu rimessa in piedi quasi a forza.

Barcollava vistosamente si piegava sulle ginocchia e si rialzava... si piegava e si rialzava di nuovo.

Con le mani tentava  di dare un sollievo alle natiche martoriate ma con poco pochissimo successo.

- Miss ho una ottima minestra di verdure ve la consiglio.

- Ah grazie Josephine la gradisco volentieri. Portatene un piatto anche per questa sciagurata.

- Certo miss ve la faccio portare subito e fece cenno alla inserviente di seguirla.

- Susan tesoro mio per te ancora non è finita

Susan si getto letteralmente in ginocchio e a mani giunte la supplicò di non sculacciarla più.

- Su alzatevi non vi sculaccerò più per stasera… però dovete sedervi su questo cuscino… dovrete sedere per tutto il tempo della cena su questo cuscino speciale.

- Vi prego miss vi prego… basta… per stasera bastaaa… vi prego misss vi scongiuro…

- Susan. Disse prendendole le mani giunte tra le sue. Se dipendesse da me io avrei già finito per me la punizione sarebbe stata sufficiente,ma ho degli ordini precisi. lo so benissimo cosa stai provando. Lo so benissimo che ti sembra di non poter resistere più, ma ti prego obbediscimi non costringermi a darti dei supplementi.

- Ohhh miss e quanto durerà ?

- Non lo so Susy sua eccellenza non me lo ha detto ma credo ti ci vorrà tutta la settimana.

- Va bene miss io vi obbedisco però voi siate Buuuonaaaa ! vi pregooo… siate buona.

- Voi dovete essere buona e ubbidiente ed io farò in modo di farvi soffrire il meno possibile però non posso fare più di tanto perché sua eccellenza mi ha detto che se non sarò severa con voi prenderà il mio culo come complemento a 100.

- E che vuol dire ? Si intromise ingenuamente la biondina paffutella ?

- Bhoo! mica lo so... però non ho  intenzione nemmeno di scoprirlo.

- Io credo di saperlo. Disse Caroline una bella brunetta dai capelli lunghi che era seduta ad un tavolo adiacente.

- Dovrebbe essere una questione di numeri, di aritmetica. Io ero molto brava in aritmetica il mio maestro era molto orgoglioso di me. Si dice complemento la quantità che manca per raggiungere quella considerata. Il computo si fa sottraendo dalla quantità considerata la quantità posseduta.

- Ma… io… io non ho capito niente disse candidamente la paffutella.

- Se è per questo neanche io aggiunse Jennifer.

- Ma si… ma siii è più semplice a farlo che a dirlo insistette Caroline. Ad esempio se io ho 6 noci  il complemento a 10  è 4 cioè per fare 10  ne mancano 4. Quattro è il complemento a 10,  se invece voglio fare il complemento a 100 ad esempio... prendiamo le sculacciate… Susy ne ha prese 40 il complemento a 100 è…ses…

Si erano tutte zittite e tutte guardavano verso Jennifer anche Caroline si era zittita. Improvvisamente tutte avevano capito.

Jennifer fece un profondo respiro ingoiava nervosamente.

- Bene questo cambia molte cose disse ingoiando di nuovo. Stasera ho detto che non ti avrei sculacciato più però nessuno potrà salvarti dal cuscino.

Prese il cuscino che aveva appeso al bracciolo della sua sedia e lo depose sullo sgabello di legno.

- prima avevo qualche dubbio ma adesso mi dispiace, non ho nessuna voglia di farti da complemento. Siediti ! Ordinò con un tono che non ammetteva repliche.

Susan guardava quel cuscino come se guardasse il diavolo si vedeva che non era un normale cuscino però non sembrava minaccioso.

Impacciata dalla pastoia delle culotte fece due o tre passettini e si mise davanti allo sgabello. Voleva obbedire ma un istinto prepotente la consigliava di non farlo.

- Susy siediti non farmi arrabbiare. No non ti farà del bene, questo è ovvio, ma considera che non puoi farne a meno quindi SIEDITI !

- Ma miss io… cosa cosa c’è dentro ?

- Siediti e lo saprai.

Aggrappandosi al tavolino calò le natiche nude piano piano in una posizione che avrebbe fatto eccitare anche un vecchio di 90 anni.

Emise uno strillo e fece un salto andando a finire sopra alla scozzese che la prese al volo impedendole di cadere.

- Ma… ma punge. Balbettò come una bambina piccola.

- Oh madonna santa e che pensavi fosse fatto di piume d’oca ?

- Ma pungeeeee fa maleee !!!

- Siediti immediatamente ! Sto perdendo la pazienza

Si aggrappò al tavolo e chiudendo gli occhi e serrando i denti riuscì a sedersi.

Respirava affannosamente con il naso sembrava un mantice deglutiva  continuamente.

- ohh ecco la minestra  ho una fame…

- io lo so cosa c’è dentro quei cuscini, Luise li ha fatti cucire a noi. Disse una ragazza seduta ad un altro tavolo. Ci sono quattro ricci di ippocastano immersi in una corona di rovi intrecciata e nelle intercapedini pezzettini di gambi di rosa e agrifoglio.

L’ inserviente servì  la minestra solo a Jennifer

- Miss cosa devo fare la devo portare anche a lei ? Disse indicando Susan che ad occhi chiusi sbuffava continuamente e tentava inutilmente di abituarsi a quel cuscino. Prima mi aveva detto di no.

- Infatti avete fatto bene a ricordarmelo. No Susy verrà in cucina con voi e si prenderà da sola la minestra e senza versarne una goccia tornerà al suo tavolo e mangerà SEDUTA. Su alzati e vatti a prendere la minestra svelta.

Obbedì quasi con sollievo trotterellava a piccoli passetti per quanto le consentivano le culotte. Era ridicola con le gonne fissate sulle spalle e il culo completamente nudo però nessuna delle commensali rideva.

Dopo qualche minuto la videro comparire sulla porta della cucina.

Camminava pianissimo  a passetti piccoli e lenti teneva il piatto della minestra con entrambe le mani e lo fissava terrorizzata.

Josephine in un guizzo di cattiveria glielo aveva riempito sino all’ orlo sperando forse in un supplemento se ne avesse versata un po’.

Era ridiventata il centro dell’ attenzione tutte avevano intuito cosa era successo, tutte la stavano guardando ed in cuor loro sicuramente facevano il tifo per lei.

Piano piano con lentezza esasperante raggiunse il tavolo e posò il piatto senza versarlo.

Ci fu un applauso spontaneo e rumoroso.

Josephine si affacciò sulla porta, fece un gesto di stizza e diede un calcio nel sedere ad una inserviente che passava di li per caso.

- Miss però… non è giusto ohh !

- Silenzio e siediti mentre mangerai tutta la minestra avrai più tempo per riflettere sulla tua negligenza

Con un mugolio soffocato si risedette aspettò qualche secondo che il dolore si fosse stabilizzato poi prese il cucchiaio e cominciò a mangiare.